Senza allegria il Toro di Capodanno

I granata non hanno gradito l'anticipo al venerdì del viaggio aereo in Sardegna A CAGLIARI I granata non hanno gradito l'anticipo al venerdì del viaggio aereo in Sardegna Senza allegria il Toro di Capodanno gp; i -.ili' itti i i «Così decidono gli allenatori che non si fidano» CAGLIARI DAL NOSTRO INVIATO Era tutto previsto. La sveglia presto, dopo il brindisi limitato necessariamente alla mezzanotte. Poi la corsa a Milano, il pranzo di Capodanno consumato senza la famiglia, in gruppo, le teste chine sul filetto e sull'insalata, in un posto anonimo a due passi da Lanate, affollato di vacanzieri. Il volo a Cagliari in un pomeriggio di sole. Il ripetersi noioso delle pratiche di un ritiro. Certo, era tutto previsto. Ma l'impatto del Toro con il '93 ha lasciato sensazioni sgradevoli. Anno nuovo e vecchia vita, «per noi, gli unici a muoverci con 48 ore di anticipo e in una giornata come questa», ci si lamenta. «Queste cose le decidono gli allenatori che non si fidano», sostiene uno. «Invece abbiamo tutti una famiglia e una testa sul collo», rimbecca un altro. Vagli a spiegare che nessuno ha dubitato dell'abusatissima professionalità: loro, i giocatori, pensano che più della difficoltà di trovare i posti sugli aerei del sabato, ab- bia potuto la voglia di Mondonico di evitare i rischi del Veglione. Una precauzione. «Se non fosse così ci sarebbe da riflettere sull'organizzazione della società - osservano i granata -. Da sei mesi potevano prenotare i posti per Cagliari». «Speriamo che tutto questo serva almeno a ritrovare il passo che avevamo prima del derby», si augura Aguilera, che di tutti è quello che trascina nell'anno nuovo il peso più grande. L'uruguayano è deluso. «In pagella non potrei darmi più di 5», ammette in un'analisi poco benevola di se stesso. Lui sa che il Toro ha faticato molto per averlo. «E dice - non ho fatto nulla per meritare tanta fiducia». Per una volta, noi, che critichiamo per mestiere, ci sentiamo scavalcati. Ma è tutto vero, o si tratta di un contropiede dialettico? Chissà. Gli occhietti del Pato guizzano volpini. «Ho ancora tempo per rimediare - spiega -, il campionato si può chiudere con un posto in Uefa che mi sembra quasi doveroso a questo punto. Abbiamo giocato meglio degli altri, siamo stati la squadra che più di tutti ha indicato la strada per battere il Milan. Se a S. Siro non avessi sbagliato un gol all'inizio avremmo vinto, perché loro vanno in crisi se si trovano in svantaggio contro squadre bene organizzate. Quell'errore mi sta ancora sullo stomaco». Come altri, del resto. «La differenza tra oggi e il passato, non è la mancanza di Skuhravy, è che sbaglio le occasioni clamorose. E mi arrabbio perché questo è il campionato dei goleador, i primi arriveranno a segnarne più di venti, anche se l'infortunio di Van Basten toglie qualcosa a tutti. Solo io ho segnato poco». Il motivo? Un'alzata di spalle: «Non lo sa neppure Mondonico, continua a ripetere che solo io posso togliermi da questa situazione». Aguilera racconta, con invidia, di Fonseca «che esploderà non appena il Napoli si sarà riaggiustato». E di Simone e Signori, «due che mi piacciono moltissimo. Signori ha una velocità superiore alla mia, ma so- prattutto resta freddo quando è davanti alla porta». Gli si dice che di questo passo potrebbe fare come Vialli e arretrare dietro alle punte. La prospettiva non gli piace. «Mi capitava nel Genoa, però saltuariamente e poi avevo Eranio e Ruotolo sulle fasce che approfittavano delle mie aperture. Qui l'unico che Li ricorda è Sordo. Non so come Vialli si adatta al cambiamento: ora è meno deluso di me, non segna però gioca bene. Non fa più la punta come nella Samp, partecipa al gioco della Juve, cerca di adattarsi a Baggio, anche se Baggio gioca più avanti di Mancini e non è la stessa cosa. Insomma lui non ha fallito, io per ora sì e devo impormi di nuovo a suon di gol, l'unica cosa che manca al Toro. Se Mondonico mi allontanasse dalla porta sarebbe la fine, la conferma della vecchiaia. Potrei soltanto appendere le scarpe al chiodo». Riarco Ansaldo Aguilera: cerchiamo il passo che abbiamo perduto con il derby Malumore fra i granata, da ieri arrivati in Sardegna, per la trasferta anticipata: ma Carlos Aguilera, deluso delle sue prestazioni si preoccupa di tornare a segnare per conquistare un posto in Coppa Uefa «Doveroso per il Torino»

Luoghi citati: Cagliari, Milano, Sardegna