De Lorenzo cancella le supposte: sono inutili di Marina Verna

De Lorenzo cancella le supposte: sono inutili Ma gli esperti contestano il declassamento deciso dal governo: «Terapia ideale per i bambini» De Lorenzo cancella le supposte: sono inutili Escluse dalla mutua, per il ministro «meglio altri farmaci» Hanno accompagnato la nostra infanzia assieme all'olio di ricino e agli sciroppi ricostituenti, ma la loro stella è ormai al tramonto: le supposte escono dal Prontuario Terapeutico. Da quest'anno, chi le vuole le paga: prezzo pieno, niente mutua. «Sono superate - ha detto il ministro De Lorenzo - e meno efficaci dei ritrovati più recenti». La Commissione unica per il farmaco ha stabilito che i medicinali sono ormai tutti confezionati in modo accessibile anche a bambini e anziani, tradizionali utenti di supposte quando non riescono a trangugiare pillole o fiale. Dovendo risparmiare sulla spesa sanitaria, si può eliminare questo «involucro» di principi attivi che, per sua natura, è assai più caro delle sue alternative. Una supposta di Buscopan, ad esempio, costa tre volte più della pillola. La ragione è che gli eccipienti delle supposte, cioè le sostanze nelle quali viene sciolto il medicamento, sono molto più elaborati di quelli delle compresse: non devono irritare la mucosa rettale e devono sciogliersi alla temperatura del corpo senza però subire variazioni di rilievo alle varie temperature ambientali. I vantaggi, d'altro canto, non sempre giustificano l'aumento di costi. Il meccanismo d'azione delle supposte è analogo a quello delle compresse: entrambe vengono assorbite attraverso l'apparato digerente e passano per il fegato prima che il principio attivo venga distribuito a tutto l'organismo. Sono quindi intercambiabili, mentre le iniezioni seguono tutt'altra via. Le supposte sono preferibili alle pillole in alcuni casi specifici: quando il farmaco è irritante per la mucosa gastrica, oppure è inattivato dagli enzimi digestivi o dall'acidità dello stomaco - o anche quando è così cattivo da provocare il vomito. Hanno natural¬ mente anche i loro svantaggi: sono possibili lesioni locali ma, soprattutto, non è facile sapere quanto medicamente venga effettivamente assorbito. Per il farmacologo Ezio Giacobini, le supposte hanno alcune prerogative che le rendono preziose nella pratica medica: «La membrana rettale è una delle più sottili e permeabili ai farmaci, che vengono assorbiti molto rapidamente e finiscono nel sangue più in fretta di quanto non consenta un'iniezione. E' vero che i nuovi medicamenti vengono studiati in modo che l'assorbimento orale sia altrettanto rapido, ma in alcuni casi si è visto che la via orale non è efficace come l'altra». Silvio Garattini, direttore dell'Istituto Farmacologico «Mario Negri» di Milano, e decisamente contrario a questo declassamento: «Se una via di somministrazione, come è il caso delle supposte, è ritenuta inefficace, non si capisce perché i relativi prodotti non vengano tolti dal mercato. Quello che non è valido per lo Stato, non può essere valido per la tasca del paziente». E il farmacologo Bruno Silvestrini: «Il concetto di inutilità non può essere assoluto. Si può parlare di parziale o cattivo assorbimento, ma in alcuni casi, come per i bambini, una suppposta può essere una via privilegiata». Anche il vicepresidente della Federfarma, Franco Caprino, è perplesso: i farmaci cancellati dal Prontuario sono 704 speda lità, ma sarebbero già stati sostituiti da altri, che costano più ca ri. La lotta agli sprechi sarebbe quindi una parola d'ordine assolutamente disattesa e le clientele contribuirebbero ad avere il loro peso nella scelta dei prodotti pagati dalle mutue - e quindi prescritti senza remore dai me dici di base. Marina Verna

Persone citate: Bruno Silvestrini, De Lorenzo, Ezio Giacobini, Franco Caprino, Mario Negri, Silvio Garattini

Luoghi citati: Milano