Un'invasione etilica da Londra a Calais di Enrico Benedetto

UnHnvasione etilica da Londra a Calais FRANCIA I prezzi francesi sono inferiori di un terzo, i tour operator offrono viaggi con pullman-cargo UnHnvasione etilica da Londra a Calais Cadono le restrizioni doganali, gli inglesi fanno shopping di massa PARIGI DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Per i graziosi sudditi di Sua Maestà britannica, dal 1° gennaio l'Eldorado ha nome Calais. Anziché oro e gemme, li attendono vino, birra, liquori... finalmente importabili oltre Manica senza perquisizioni o esosi balzelli doganali. E' la via alcolica a Maastricht, unico approccio europeista che appaghi veramente gli inglesi. Ieri gli «hypermarché» sul litorale atlantico erano ancora chiusi per le festività. Dell'abbordaggio etilico hanno fatto quindi le spese bar, bistrot e taverne. Ma da oggi è attesa un'offensiva in grande stile, vero D-Day con sbarco nel regno di Bacco e veloce rientro per assaporarne «at home» l'ebbrezza. Il «Times» riassume ieri con il massimo aplomb nel notiziario interno le nuove misure che fanno brillare gli occhi a non po¬ chi lettori. «Quote permesse, in provenienza da altri Paesi comunitari. Liquori, 10 litri; vino, 90; birra, 110». Pro capite. Anche se non ancora ben in sintonia con il sistema decimale, i britannici hanno compreso che l'Europa portava loro in omaggio pinte e galloni a centinaia. I prezzi francesi sono del 30% almeno inferiori su ogni genere, whisky incluso, malgrado la sterlina annaspi davanti al super-franco. Nei vini Calais offre inoltre una varietà immensa, che fa passare Harrods per una botteguccia. Lo shopping etilico assumerà facilmente dimensioni pantagrueliche. Nessun bagagliaio contiene gli 840 litri globali cui quattro passeggeri possono aspirare. Ecco allora i tour operator londinesi offrire viaggi in autobus con pullman-cargo al seguito che riporterà in patria la mercanzia. Il risparmio sui beveraggi supera il prezzo della mini-crociera. E nulla impedisce che si possano rivendere agli amici, con qualche lucro, bottiglie o lattine. La classica definizione «uso personale» rimane infatti obbligatoria per l'euroburocrazia, ma si fa impegnativa quando bisogna scolarsi da soli oltre un ettolitro di birra. Se gli inglesi guardano con nuovo pathos le amate sponde continentali, a Calais l'entusiamo non è minore. La cittadina che fronteggia Dover risorge come per miracolo dopo la grande paura. Temeva il «chunnel» le portasse via clientela e quattrini, invece si ritrova al centro d'un remunerativo pellegrinaggio bacchico. Ogni supermarket ha scorte da titano, i Tir fanno la spola con Parigi, Borgogna e Alsazia per non lasciare a bocca asciutta i visitatori. Ma qualcuno già trema. E' difficile acquistare una mezza cantina restando sobri, in particolare se non mancheranno gli assaggi gratis per meglio sedurre il consumatore. I pessimisti annunciano fin d'ora gazzarre, ubriachezza molesta per le strade, tamponamenti all'alcol. Anche l'Eldorado ha i suoi rovesci. Le bevande saranno comunque in buona compagnia nella sporta di Maastricht. La gastronomia francese surgelata attrae le casalinghe britanniche quanto il Bordeaux i loro mariti. Se non rane e lumache (due specialità che, insieme all'aglio, il britannico medio gabella di barbariche), perlomeno; crèpes, fois gras, formaggi... riscuoteranno un finora insperabile successo. Per la Francia, una sola nostalgia: non aver potuto rifilare champagne ai suoi dirimpettai per il veglione. Lefrontiere erano ancora chiuse, peccato. Le vendite quest'anno parrebbero modeste e gli stock in magazzino enormi, a prova d'inglesi. Enrico Benedetto

Persone citate: Liquori

Luoghi citati: Dover, Europa, Francia, Londra, Parigi