«Un maniaco dietro la serie di allentati»

Bombe in Friuli Bombe in Friuli «Un maniaco dietro la serie di allentati» PORDENONE. E' allarme in Friuli per uno squilibrato che colloca ordigni rudimentali fatti di polvere da sparo e biglie di vetro in luoghi molto frequentati. Nel mirino, in pochi mesi, sono finiti stand, supermercati e chiese di Pordenone e di altri piccoli centri vicini. Adesso magistrati e investigatori temono che possa colpire in questi giorni di feste, magari con un bilancio più grave di quello fin qui messo a segno: quattro feriti. Lo sconosciuto, che secondo gli esperti balistici costruisce in proprio i rudimentali ordigni, capaci di ferire e anche uccidere, predilige infatti i luoghi affollati, come testimonia la sequenza degli attentati ravvicinati compiuti all'ingresso dei grandi magazzini Stantìa di Pordenone, due settimane fa, e, cosa dell'altro ieri, sul sagrato della chiesa di Aviano, proprio a conclusione della messa di mezzogiorno, quando la comunità dei fedeli si stava sciogliendo. «Ho sentito un rumore e ho pensato a un petardo, ma di proporzioni inaudite - ha spiegato don Mascherin, il parroco di Aviano che stava impartendo la benedizione -. Il rimbombo si è protratto all'interno delle navate della chiesa». All'esterno gli inquirenti hanno trovato ciò che restava di un tubo di plastica Innocenti dentro il quale il teppista aveva riversato la consueta miscela di biglie e di esplosivo. E' l'indizio, ma non il solo, che ha consentito di collegare questo attentato con i precedenti, al punto di indurre il sostituto procuratore Simone Purgato a sciogliere il riserbo e a dichiarare che i tre episodi sono da attribuire a una stessa mano criminosa: «Possiamo affermare che le tre vicende sono opera dello stesso squilibrato». Ad Aviano non ci sono stati feriti, ma due settimane prima, dinanzi alla Standa di Pordenone, una delle biglie sparate dall'ordigno collocato dinanzi all'uscita dei grandi magazzini aveva ferito una automobilista, che ha rischiato di perdere la vista. In un primo tempo i sospetti sugli attentati con le «bombe di biglie» erano caduti su gruppi politici extraparlamentari. D'estate, in agosto, a Sacile, durante la famosa «Sagra dei osci», la più celebre fiera degli uccelli canori d'Italia, si era pensato ad alcuni ambientalisti intransigenti, quando tra le bancarelle della rassegna un ordigno era esploso ferendo tre passanti, una madre con due figli, in modo non grave. Stessa ipotesi per l'esplosione davanti alla Standa: «Ma l'unica cosa che si può escludere fondatamente ò che i tre attentati siano stati commessi per motivi politici», ha tagliato corto il sostituto procuratore Purgato. Lo sconosciuto ha una certa familiarità con la polvere da sparo, dimostra di saper confezionare con precisione gli ordigni, ma per come li allestisce e per i materiali che impiega tradisce un certo dilettantismo da «non terrorista». Michele Meloni

Persone citate: Mascherin, Michele Meloni, Simone Purgato

Luoghi citati: Aviano, Friuli, Italia, Pordenone, Sacile