Vive con le finestre aperte per non morire intossicata

Vive con le finestre aperte per non morire intossicala Un guasto alla canna fumaria del condominio si è trasformato in incubo: è intervenuta la Usi Vive con le finestre aperte per non morire intossicala Pensionata di 72 anni: «Da un mese mi fanno respirare gas nocivi» Assediata dal freddo, a 72 anni. E non per colpa sua. Una pensionata, per non rischiare l'intossicazione da ossido di carbonio, è costretta a dormire con la finestra aperta perché dalla canna fumaria del condominio le entrano in casa gli scarichi (ed i gas) del bruciatore del palazzo. Giovanna Reboia, corso Regio Parco 4, vedova, ha fatto intervenire l'Usi, che ha imposto all'amministratore la riparazione del guasto. La vicenda di Giovanna Reboia ha avuto inizio ai primi di dicembre, quando nelì'appartamente situato al settimo piano, si cominciò a sentire odor di gasolio: «Proveniva dal muro del bagno: una puzza insopportabile. Poi respiravo male. Mi sentivo soffocare». La pensionata si consultò con la sorella Elsa, che abita ad Asti. Cosa devo fare? La donna, sempre più preoccupata dal tanfo del carburante e dall'aria pesante che circolava in casa, ha avvertito l'amministratore del condominio, che ha II recapito presso una società di costruzioni edili, con uffici a Collegno, in via Provana 10. «Sono venute delle persone a vedere. Mi sono sentita al centro di strani discorsi. Mi hanno chiesto quanti anni avevo. Settantadue ho risposto. Uno mi ha domandato se non avevo già vissuto abbastanza. E questi atteggiamenti non mi sono piaciuti». Così la pensionata si è fatta coraggio e, visto che dalla parete del suo bagno arrivava davvero in casa lo scarico delle canna fumaria (e quindi i gas di combustione del condominio di sette piani), ha telefonato ai vigili del fuoco, ai vigili urbani e poi all'Usi. «Guardi - ha spiegato la donna - sono stati tutti gentili. E hanno immediatamente verbalizzato la situazione. Anche loro sentivano un odore insopportabile. Fuori c'era il termometro sottozero: mi hanno detto che se non volevo rischiare di rimanere intossicata dovevo tenere le finestre aperte. Ho proprio la stanza da letto accanto al bagno saturo di gas, e così sono costretta a dormire con la finestra aperta». Dall'Usi è giunto anche un tecnico del servizio anti-mquinamento, che ha effettuato dei controlli per verificare la presenza dell'ossido di carbonio. E su due analisi una è stata positiva: il muro emanava davvero l'ossido di carbonio. «Così l'Usi ha avvisato l'amministratore, imponendogli di intervenire a turare i buchi nel muro della canna fumaria». Sono arrivati gli operai, hanno tolto le piastrelle del bagno, sigillato le fessure, isolato lo sgabuzzino per bloccare gli scarichi della caldaia condominiale. Ma a quanto pare, invano. «Ogni volta che il bruciatore spinge per ottenere il massimo riscaldamento, tutto è come prima. E sono costretta a riaprire le finestre. Di notte, se non le apro, chi mi garantisce che l'appartamente non si riempie di gas?». A quanto pare nessuno. Ora, dopo l'ingiunzione dell'Usi, l'amministrazione del condominio ha deciso di intervenire. Sarà, finalmente, la fine dell'incubo? [g. dol.] Giovanna Reboia «Vivo in una situazione da incubo»

Persone citate: Giovanna Reboia

Luoghi citati: Asti, Collegno