Nasce un borgo in via Bellezia di Enzo Bacarani

Tre associazioni di professionisti, negozi sulla strada contro il degrado del centro storico Tre associazioni di professionisti, negozi sulla strada contro il degrado del centro storico Nasce un borgo in via Bellezia Con gli studi dei giovani architetti Sono i ragazzi di via Bellezia. Venticinque giovani architetti hanno ristrutturato alcuni negozi nel centro storico utilizzandoli come studi, centri di lavoro e recuperando così una parte della via - quella vicina a Porta Palazzo - che sembrava avviata verso un inesorabile degrado. Tre le associazioni di architetti che hanno dato vita a questo «borgo» nel quartiere. Hanno cominciato tre anni fa i giovani del gruppo Cliostrat seguiti dal Negozio Blu e, nel marzo di quest'anno, dallo Studio Granma. Un'operazione che ha raccolto neolaureati e studenti attorno al progetto di cimentarsi in una professione difficile e di far rivivere alcuni locali antichi altrimenti destinati a rimanere inutilizzati. Una scommessa che, a giudicare dai primi confortanti risultati, appare già vinta. Perché i ragazzi di via Bellezia, dopo aver ristrutturato a loro misura i locali recuperando il più possibile le parti antiche, si sono lanciati nel difficile mondo dei concorsi conquistando lusinghieri successi. «Quello che ci aiuta molto spiega l'architetto Natalia Rosso, 28 anni - è lo scambio di idee fra noi. Lavorando fianco a fianco abbiamo instaurato un rapporto di collaborazione che sta dando i suoi frutti». La gente passa, guarda le vetrine e si ferma incuriosita perché non c'è merce esposta, ma rotoli di lucidi, mobili dai colori vivaci, persone al lavoro al tecnigrafo: fi primo esempio insomma di «architetti in vetrina». «Siamo partiti con l'idea - racconta Alessandra Coscia, 28 anni - di fare questa professione. Vengono da noi anche alcuni studenti di architettura, ci danno una mano e nel frattempo cominciano a prendere confidenza con il lavoro». Oltre ai tre negozi di architettura, peraltro molto ampi e accoglienti, c'è un quarto locale poco distante dove è allestita una mostra che riguarda un progetto presentato al «Premio Schindler 1994 - Risalire la città di San Marino». Lo Studio Granma e il Negozio Blu (con gli architetti Gustavo Ambrosini, Marco Bosio, Cristiana Catino, Alessandra Coscia, Rocco Di Savino, Paola Gatti, Andrea Geja, Carlo Grometto, Marco Peiretti, Mauro Penna, Natalia Rosso) lo hanno presentato insieme e hanno vinto il primo premio. La concorrenza era agguarrita: 150 studi di architettura di tutta Italia, molti dei quali affermati da tempo. Il concorso richiedeva la progettazione di un sistema di risalite meccanizzate per migliorare l'accessibilità al centro storico di San Marino e riqualificare alcune aree urbane nella città bassa. I ragazzi di via Bellezia sono entrati nella finale a 10 e poi hanno trionfato con il loro progetto intitolato: «Risalire: il viale, le mura, le cave» che prevede un complesso sistema con .minitreno, ascensori, minitram, scale mobili, parcheggi con il recupero di aree verdi e la valoriz- I zazione di zone ora degradate. «Si tratta - spiega l'architetto Rosso - di un sistema misto con il recupero di un vecchio tracciato ferroviario e con un impatto ambientale bassissimo. Siamo orgogliosi di questo successo perché quello di San Marino è un concorso importante a cui hanno partecipato molti tra i più grandi studi italiani». Gli studenti vi aiutano? «Lo scambio tra noi e gli studenti è reciproco perché noi abbiamo un aiuto e loro possono, fin da ora, prendere confidenza con la professione». I giovani arclùtetti torinesi hanno vinto anche un altro concorso - riservato agli under 40 di tutta Europa - chiamato Europan. Il progetto vincente ò del gruppo Cliostrat. Enzo Bacarani

Luoghi citati: Europa, Italia, San, San Marino