Donna, l'Odio ti circonda di Guido Ceronetti

Donna, l'Odio ti circonda Cinema, pubblicità, moda incitano gli uomini alla violenza Donna, l'Odio ti circonda MA che cos'è, da quale fonda voragine è uscita, questa ininterrotta, incontenibile persecuzione e distruzione di donne? Dai pozzi dell'infamia è riemerso il traffico di bambine, lo stupro individuale e di gruppo non ha più freni, si leva da famiglie e ambienti di ogni specie e tradizione un grido di violenza patita, di ragazzine che subiscono senza parlare, cresce tra i malati di Aids la voglia di contagiare mogli e prostitute, c'è una moltiplicazione mai vista di maniaci che uccidono, torturano, mutilano, divorano vittime, e quando vengono presi mostrano vere fosse car- naie di corpi sacrificati. Perché tanta strage? Di strage vera si tratta. Non sono più dei casi: è un'ondata. Perfino per motivi teologici si uccidono donne. Anche in una molestia telefonica c'è un seme, un soffio di crimine. L'altare sanguinoso è là che fuma, giorno e notte. Di fronte a questo ha qualche spiegazione il sociologo, lo psicologo, lo psichiatra? Questo ballo cadenzato di coltelli, questo schiumare d'impotenze assassine è illuminabile da un ragionare che non sia a vuoto? Neppure Dostoevskij troverebbe un linguaggio adeguato. Sade, forse, non si stupirebbe. Da lui viene il termine oggi più in voga in tutte le lingue d'Occidente. Una donna sola, in una metropolitana, di notte, attira sadismo a onde concentriche, anche da punti lontani. Sotto segno sadisti¬ co, stuprofilo, torturofìlo, necrofilo è tutto il cinema che si vende come bazar di corpi femminili, quasi tutta la macchina pubblicitaria, il libro che tira forte, il romanzo sottile e raffinato (Tanizaki, Kawabata), la moda, la cronaca, il bere, il drogarsi, che liberano la distruttività dell'uomo. Gigantesche montagne di Odio senza oggetto vagano sopra l'oceano umano. E tutto, nell'organizzazione sociale e nel sistema mentale che ha stravinto, è fatto in modo da esporre a questi blocchi vaganti le donne (e dopo di loro il bambino, il vecchio, l'animale, l'albero) perché gli tolga ogni riparo, le faccia a pezzi anche per mezzo dell'umiliazione. Fu un sintomo, da noi, tanti anni fa, il delitto del Circeo. Oggi non li contiamo più. Guido Ceronetti

Persone citate: Dostoevskij, Kawabata, Tanizaki