Litiga dopo l'incidente e muore di Luisella Re
Si aggrappa all'auto di una donna che gli ha danneggiato la vettura, rotola sull'asfalto Si aggrappa all'auto di una donna che gli ha danneggiato la vettura, rotola sull'asfalto Litiga dopo l'incidente e Trasportato all'ospedale, 4giorni d'agonia L'investitrice: «L'ho visto, ho avuto paura» TRAGEDIA SULLA STRADA «Si è aggrappato alla Punto di quella signora: lei gli aveva bollato l'auto, ma non voleva dirgli il suo nome e cognome. La donna è ripartita di scatto, mio padre è caduto e ha battuto la testa. La donna è scappata, lui è morto la vigilia di Natale, un'agonia di 4 giorni». Giuseppe Gobbino racconta, con gli occhi lucidi, la morte del padre Riccardo, che abitava in via Adamello 95 e aveva 78 anni. Seduta accanto a lui, la madre, 69 anni, piange e torce con le mani il grembiule. C'era anche lei, alle 15 del 20 dicembre, quando il marito è finito sull'asfalto di via Adamello in un lago di sangue. «Eravamo fermi davanti a casa sulla nostra Re■ nault 5 - racconta la donna -. Volevamo andare a Condove, dove abbiamo una casa, per mettere al riparo dal freddo le piante di limone. Mio marita non aveva ancora messo in moto: una Punto stava facendo retromarcia, a velocità assai modesta. Nella manovra, ha urtato la nostra auto». Riccardo Gobbino scende dalla Renault, Carmela Oliveto Loprete dalla Punto. La donna abita a po- chi metri, in via Adamello 94, ma Riccardo Gobbino non lo sa: sono vicini di casa, ma non si sono mai visti. Lui: «Mi ha fatto un bollo, guardi qui, mi dia i suoi dati». Lei: «Neanche per sogno: questo bollo c'era già. Non dico il mio nome, non ho intenzione di pagare per un danno che non ho causato». Riccardo Gobbino, in pensione dopo una vita di lavoro come barista e ristoratore, insiste: «Voglio sapere i suoi dati. Oppure chiamiamo i vigili: saranno loro a constatare ciò che è successo». La donna rifiuta, e risale sulla Punto. Mette in moto e fa per partire, ma Riccardo Gobbino le si para davanti all'auto: «Si fermi, voglio sapere il suo nome». «Riccardo dice la vedova - si è spostato a fianco della Punto e si è aggrappato alla maniglia della portiera, ma quella signora ha accelerato con rabbia. Ha sterzato, ed è schizzata via. Mio marito è caduto. Forse l'ha urtato, oppure ha perso l'equilibrio quando lei ha accelerato in quel modo. Lei deve averlo visto a terra nello specchietto retrovisore, ma non si è fermata». Riccardo Gobbino è stato ricoverato al Martini Nuovo con un ematoma cerebrale. Le sue condizioni sono subito apparse gravissime. «Io e mio fratello - dice il figlio Giuseppe, che abita in via Giolitti 24 - ci siamo immediatamente messi in cerca della signora al volante della Punto. L'abbiamo rintracciata qualche ora dopo, grazie alla segnalazione di altri vicini di casa che avevano assistito alla scena. Le abbiamo telefonato, e lei si è presentata in ospedale. Ci ha detto di aver visto mio padre a terra, ma di aver avuto paura». La donna della Punto, Carmela Oliveto Loprete, spiega: «Quando me ne sono andata, non ho visto quel signore aggrappato alla mia auto: mi sarei certamente fermata. Ho messo in moto per evitare discussioni, non volevo pagare un danno che credevo di non aver provocato: credevo che, comunque, avrebbe annotato il mio numero di targa. Sono disperata: chissà che mi è passato per la testa in quel momento». Riccardo Gobbino è morto al Martini nel pomeriggio della vigilia di Natale. Sull'incidente indagano i vigili e i poliziotti del commissariato San Paolo. Giovanna Favro Luisella Re «Ho messo in moto solo per evitare inutili discussioni» ho avuto paura» Riccardo Gobbino è morto la vigilia di Natale Aveva battuto il capo sull'asfalto il pomeriggio del 20 dicembre Carmela Oliveto Loprete
Persone citate: Carmela Oliveto, Carmela Oliveto Loprete, Giovanna Favro, Giuseppe Gobbino, Loprete, Riccardo Gobbino
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