Aiuto mancano gli sponsor
Solo il calcio è ancora un'isola felice: ha scoperto l'America Solo il calcio è ancora un'isola felice: ha scoperto l'America Aiuto, mancano gli sponsor Ma allora vincere non conta più nulla? FEDERAZIONI E NAZIONALI SONO POVERE ROMA ON è stato un grido di dolore e neanche un Sos quello lanciato da Mario Pescante;, presidente del Coni, nel suo discorso-bilancio di fine anno, ma sicuramente un avviso: siate pronti ad affrontare due pericolosi nemici, cioè la recessione e la denatalità. La diminuzione delle nascite incide ormai pesantemente sullo fasce giovanili limitando di molto il bacino di utenza; i problemi economici del Paese si ripercuotono anche nel mondo dello sport, arrestando il flusso di denaro che tempo fa giungeva cospicuo a sostegno di molte attività agonistiche. «Il fatto - ricorda Pescante - è che lo sport non è, come si ò soliti dire, un'isola felice. Anzi, non è neanche un'isola, è invece solo una provincia di uno stesso Paese, cioè il paese reale. Se ci sono problemi porgli altri, ci sono ovviamente anche per noi». Il punto debole è quello delle sponsorizzazioni a livello di Federazioni e di squadre nazionali. E non è affatto vero che una squadra vincente diventi fonte di guadagni e contro di interesse per chi ricerca una immagine di rilievo. Una breve indagine presso le varie Federazioni nazionali ci porta a scoperte poco rassicuranti. Pallanuoto. La squadra campione olimpica, d'Europa e del mondo non ha sponsor. «Abbiamo lanciato una gara-concorso rivolta, tramite messaggi inviati dai vari quotidiani, a tutto il mondo imprenditoriale - dice Gianni Storti, dirigente del settore agonistico della Federnuoto e responsabile del settore pallanuoto -. Il bando fu emanato alla vigilia dei campionati mondiali di Roma; pensavamo che potesse essere allettante. La gara à andata invece completamente deserta». Pallavolo. Due volte campione del mondo, due volte campione d'Europa, quest'anno vincitrice di tutte le grandi manifestazioni, la formazione di Velasco è senza sponsor commerciale. Eppure rappresenta un mondo di grande vitalità, con ampia diffusione in ogni angolo d'Italia. Anche in questo caso, la gara-con- corso è restata senza risposta. «Torneremo alla carica - dice il segretario generale Vincenzo Romano - ma in realtà non vogliamo entrare in concorrenza con il movimento di base che dalla sponsorizzazione trae i mezzi di sussistenza. Al limito, preferiremo che fossero le Leghe a trovare aiuti essenziali per la loro funzionalità». Sport invernali. Interessano un grande mercato e la situazione è, nel totale, positiva. «Le sponsorizzazioni della Fisi - ricorda il segretario generale Roberto Contento - sono aumentate anno dopo anno. Siamo passati da 4,6 miliardi del 1992 ai 5,4 del '93 per arrivare ai 5,8 di quest'anno. Considerando anche l'apporto degli sponsor tecnici, si può valutare che il movimento si aggiri sui 10 miliardi». Gli sponsor sono numerosissimi: Fila (veste tutti dal 1992, cioè 720 atleti e corrisponde 3 miliardi), Yoga (sci alpino maschile e femminile per 800 milioni), Provincia di Bolzano (slittino e biathlon), BMW (bob), Lancia (fondo femminile). Resta a bocca asciutta proprio il decoratissimo fondo maschile. Perché? Sicuramente perché gli sponsor cercano più un'immagine individuale (per esempio la Barilla ha scelto solo Tomba e Fauner) che quella di squadra. Ginnastica. I successi a ripetizione di Jury Clicchi non hanno commosso i mecenati. Esiste solo un sponsor tecnico (Arena). Scherma. Lo sport più vincente d'Italia è da dieci anni senza alcun sponsor. Neanche un paio di scarpe gratis da nessuno. Ora è stata lanciata una gara per il nuovo servizio stampa e l'immagine. Si spera. Tennis. La Nazionale e la Federazione non hanno sponsor. «In realtà - dichiara il vicesegretario Tiziano Petracca - i nostri sforzi sono concentrati per aiutare gli Internazionali d'Italia. Dalla società "Siccative" di Tiriac abbiamo avuto garanzie di 8 miliardi l'anno. Per gli incontri di Coppa Davis c'è un appoggio dell'Alitalia, così come la Bmw aiuta molto il circuito invernale». Ma in fondo la Fit sembra non voler interferire o essere concorrenziale nei confronti dei club e degli atleti. Ciclismo. Stesso discorso del .tennis. «La Federazione ha i mezzi per svolgere i suoi compiti isituzionali - ci dice il segretario generale Renato Di Rocco - e la ricerca di sponsor sarebbe dannosa per l'attività delle società ciclistiche, professionistiche e dilettantistiche». Calcio. Probabilmente la Nazionale, così criticata in casa nostra, ha sfondato invece negli Usa. Lo sponsor tecnico è ora la Nike, che ha garantito 27 miliardi per sostituire la Diadora e che potrebbe anche subentrare, con cifre dello stesso ordine, all'Ip. Il leader mondiale nella produzione di articoli sportivi lancia la sua offensiva da Beauverton, Portland, Oregon. Il suo fatturato è di 7000 miliardi annui: potrà essere di molto incrementato con la conquista dell'Europa calcistica. Basket. Solo uno sponsor tecnico, l'Asics, che veste anche la pallavolo. Atletica. Dopo il periodo delle vacche grasse, è rimasta soltanto la Gatorade. Manca lo sponsor tecnico: ha dato una mano la solita Asics, anche per l'amore che Franco Arese continua a nutrire per lo sport che gli dette gloria e popolarità. Vanni Loriga Pallanuoto, scherma volley, sci di fondo e ginnastica hanno vinto allori iridati ma sono senza validi appoggi Pescante, presidente del Coni nel suo bilancio di fine anno ha spiegato che le attuali difficoltà economiche del Paese si ripercuotono pesantemente anche nel mondo dello sport
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