Gli sfratti sono diminuiti di un terzo

Grazie ai patti in deroga e alle commissioni prefettizie Gli sfratti sono diminuiti di un terzo Grazie ai patti in deroga e alle commissioni prefettizie ROMA. Gli sfratti sono diminuiti nel 1994 del 30%. Secondo una stima dell'Uppi su dati del ministero degli Interni, i provvedimenti esecutivi saranno a fine anno circa 75 mila (il 78% per finita locazione), mentre gli sfratti eseguiti con l'intervento dell'ufficiale giudiziario scenderanno a 18 mila. In calo anche le richieste di esecuzione presentate agli ufficiali giudiziari (120 mila circa, cioè il 7% in meno). Per il vicesegretario dell'associazione, Fabio Pucci, questo consistente miglioramento della situazione sfratti è dipeso principalmente da due fattori: i patti in deroga, le commissioni prefettizie miste. «A oltre due anni dall'introduzione dei patti in deroga - ha detto Pucci - oltre i due terzi dei nuovi contratti di locazione, che nel 1994 saranno quasi 850 mila, vengono stipulati con questa formula. Certo, non si debella completamente il fenomeno, che può rientrare nelle dimensioni fisiologiche solo con la liberalizzazione totale del mercato. Solo allora infatti potrà rientrare in circolazione anche la grossa fetta di case sfitte che tuttora sfugge al mercato della locazione». Anche le commissioni prefettizie preposte all'esecuzione degli sfratti hanno però il loro merito perché, sempre secondo l'Uppi, «con il loro funzionamento più che soddisfacente in quasi tutte le province esse hanno operato una preziosa funzione calmieratrice e regolatrice». Al successo dei patti in deroga hanno contribuito molto anche le parti sociali, cioè le associazioni degli inquilini e dei proprietari, che hanno assistito i contraenti e che hanno consentito una moderazione degli aumenti di affitto che mediamente sono stati dell'80-100%. «Dietro questa media nazionale - ha precisato Pucci - si celano però grosse differenze fra le grandi compagnie immobiliari, che hanno spuntato grossi aumenti, e i piccoli proprietari, che si sono mossi con maggiore moderazione. Inoltre i patti in deroga hanno riequilibrato in parte il mercato fra centro storico e periferia: la legge dell'equo canone aveva paradossalmente favorito gli inquilini delle case più vecchie mentre per le case nuove delle zone periferiche c'era stata una impennata degli affitti.

Persone citate: Fabio Pucci, Pucci

Luoghi citati: Roma