«Chi tradisce uccide la lega»

«Chi tradisce uccide la lega» «Chi tradisce uccide la lega» L'autista del senatur. attenti a Bobo MILANO. «Glielo dico subito: tra i margiffoni e la Lega, vincerà la Lega Nord. Ha scritto?». L'ex tassista e consigliere comunale Giuseppe Babbini (con mani blindate e spalle aeronautiche) è l'autista dell'Umberto, qualche volta la sua guardia del corpo. Sempre l'amico. Sempre il popolano. Dentro la Lega Nord ha visto tutto passare, uomini dritti e uomini biforcuti. Qualche biforcuto l'ha pure steso, quel Gianni Prosperini che tradì l'Idea e si beccò il gancio mascellare passato alle cronache del durismo leghista. Ha visto il Castellazzl trasformarsi da delfino bossiano in esiliato solitario; il Gianfranco Miglio da professore,a pensionato. Oggi, fermo al semaforo del Grande Pasticcio, guarda l'ingorgo dei dissidenti e soffia. Non capisce, però si arrabbia. «Bisogna dirlo: nella Lega è nata la corrente di destra». E Roberto Maroni ci nuota dentro o no? «Io di Maroni non so dire... Tradirà non tradirà? L'essere umano resta un mistero e quando poi ci si mette di mezzo il potere, il tornaconto, allora il mistero diventa triplo». Bossi che dice? «Umberto si fida ciecamente». E' sicuro? «Be', si fida fino a un certo punto...». E qual è il puntò? «Il punto è la battaglia. Umberto dice: gli uomini si snudano durante la battaglia, il giusto e il vigliacco si rivelano lì». Quindi? «Quindi aspettiamo, la battaglia è appena cominciata». Lei non fa previsioni? «Previsioni! Prenda il Luigi Negri...». Il dissidente... «Ostia, era un mio pupillo, un guerriero della madonna... E ora d'improvviso mi va a destra. Vede? L'animo umano resta un mistero, il mio Negri che diventia di destra e fa gli interessi di quel fascista, quel piduista...». Prego? «Prego niente! Era della P2 o no? E quel Previti non è un fascista?». Torniamo ai tradimenti. «Né ho visti' per la miseria». Il primo è stato Roberto Gremmo. «Quello della Lega etnica, roba da matti, meno male che è andato via». Poi Gas tei lazzi e Prosperini. «Lì c'erano di mezzo le manovre dei socialisti, il marciume della Milano socialista e marcia. Prosperini era anche mio amico... Va a sapere». Poi Miglio. «Umberto lo adorava, si è guastato tutto con la storia del ministero. Patetico.». E adesso tocca a Roberto Maroni? «Spero di no... Certo che la possibilità c'è». La Lega Nord si romperà? «La Lega tiene tra i militanti, questo è sicuro. Ma tentenna laggiù a Roma, in mezzo ai margiffoni della politica. Ecco la Lega vuole il cambiamento, ma a Roma nessuno lo vuole davvero, questo è il dato di fatto». Perciò? «Perciò io dico che chi tradisce adesso, ammazza la Lega e il Paese. I padroni ci stanno provando...». Quali padroni? «Il più padrone di tutti, Berlusconi, che ha i soldi, le televisioni, il potere. Quello non dovrà mai più andare al governo con la sua Fininvest, il Letta, il Ferrara... Robaccia». E la Lega? «Noi dobbiamo restare uniti, qui al Nord, tornare nello nostre terre, in mezzo al nostro popolo e se il resto degli italiani vorrà ancora il Mastella e il Tatarella, facciano, noi diamo il via alla secessione. Se-ces-sio-ne: ha scritto?». Noi chi? Il Nord continuerà a votare Lega? «Quello lo vedremo. La Lega è Bossi, lui l'ha fatta e lui la guida. Chi non ci sta, fuori dai coglioni». Vale anche per Roberto Maroni? «Vale,per tutti». Pino Corrias

Luoghi citati: Milano, Roma