Pioggia di bombe su Grozny

Per i ceceni i raid russi hanno già fatto 120 morti, Eltsin arinuncia una «proposta politica» Per i ceceni i raid russi hanno già fatto 120 morti, Eltsin arinuncia una «proposta politica» Pioggia di bombe su Groiny 77 Cremlino caccia i generali «indecisi» MOSCA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Boris Eltsin non si presenterà sabato alle Camere riunite che gli avevano chiesto di riferire sulla crisi cecena. Il Presidente, tuttora convalescente, ha annunciato un «appello alla nazione» in cui presenterà i progetti per la cessazione del conflitto «basati su metodi politici». Ma mentre a Mosca si discute, e all'interno dell'esercito sta scoppiando una crisi senza precedenti per il rifiuto di molti ufficiali a proseguire la guerra, a Grozny si muore. Ieri i bombardamenti sono stati intensi come non mai. Fonti cecene dicono che ci sono stati 120 morti, fra cui 17 bambini e 250 feriti. Sulla città sono caduti 60 tra bombe e missili. Uno ha colpito il palazzo del Parlamento (dove si svolge un comizio permanente) che ha ucciso sette manifestanti e ha distrutto parzialmente l'edificio. Tra i morti la prima giornalista, Cynthia Elbaum, giovanissima fotoreporter americana residente a Mosca. Era tra le macerie di una casa bombardata quand'è arrivata un'altra bomba. Testimoni riferiscono che su Grozny, nel breve giro di un'ora, sono state lanciate una quarantina di bombe a frammentazione, le più deflagranti. Almeno cinque nel centro della città. Uno dei missili è caduto sul territorio della raffineria Lenin, alla periferia. Là ci sono depositi di ammoniaca: se verranno colpiti, le conseguenze ambientali saranno catastrofiche. Dalla capitale cecena, ridotta ad una città di fantasmi, i pochi rimasti fuggono con ogni mezzo. Si raccontano scene di disperazione: auto, camion, autobus stracarichi di un'umanità dolente e in preda al panico, sul tetto dei veicoli, appesa alle porte aperte dei vecchi e asmatici bus. Eltsin ha accusato le autorità cecene di non comunicare alla popolazione l'annuncio dei bombardamenti che i russi farebbero con anticipo. Ma in questa guerra Mosca sta spargendo bugie e informazioni così contraddittorie da rivelare uno stato d'animo di confusione assoluta. Un riflesso clamoroso è la situazione dei comandi militari. Ieri la Tass, fonte ufficiale di informazioni, ha annunciato che il ministro della Difesa Graciov aveva assunto in proprio il comando militare delle operazioni dopo aver licenziato i tre più alti ufficiali operativi: il comandante del Caucaso del Nord Mitiukhin, il suo aggiunto Shirindin e il capo di stato maggiore della regione Potapov. La Tass ha annunciato che anche Kondratiev, vice ministro della Difesa, e Vorobiov, vicecomandante delle truppe di terra, erano stati licenziati per «indecisione». Dopo molte ore, il ministero ha smentito i primi tre licenziamenti; non gli altri due, che si sono però rivelati come dimissioni. Nella battaglia di bugie e disinformazione, Mosca ha accusato i ceceni di aver provocato essi stessi i morti civili, facendo esplodere case con ibitanti «russi e ceceni». Il telegiornale delle 9 di ieri sera ha aperto leggendo un comunicato in cui si diceva che non vi era stato alcun bombardamento su Grozny. Ma subito dopo un servizio filmato ha mostrato le macerie e i morti. La confusio¬ ne è totale. Nell'altro telegiornale è comparso addirittura Aleksandr Barkashov, funereo leader dei nazisti russi, che ha manifestato tutto il suo appoggio a Eltsin: «Con la guerra in Cecenia sta difendendo l'integrità della Russia». Ed ha rivelato che sul campo di battaglia ci sono anche i suoi uomini. Il Presidento ceceno Dudaev, in un appello ai popoli musulmani del Caucaso a ribellarsi ai metodi «satanici di Mosca», ha detto in tivù che «è meglio morire in una guerra santa che finire in schiavitù». La guerra del Caucaso è appena all'inizio. Cesare Martinetti I NUMERI DELL'ARMATA ROSSA UNIONE , SOVIETICA È 1988 H (V «a / Si. Sa, REPUBBLICA RUSSA 1994 7.000.000 DI UOMINI 50.000 CARRI ARMATI 1.418 MISSILI INTERCONTINENTALI 563 INTERMEDI 967 SU SOTTOMARINI 900 BOMBARDIERI 5.200 AEREI TATTICI 2.250 AEREI INTERCETTATORI 150 DIVISIONI MOTORIZZATE 52 DIVISIONI CORAZZATE 7 DIVISIONI AVIOTRASPORTATE 2 DIVISIONI TERRITORIALI 5 PORTAEREI 284 ALTRE NAVI DA GUERRA PRINCIPALI 408 NAVI DA GUERRA MINORI 373 SOTTOMARINI 1.756 VELIVOLI DELL'AVIAZIONE NAVALE { 1.500.000/2.430.000 UOMINI [IL 5% DEI GIOVANI E' RENITENTE ALLA LEVA, OGNI SETTIMANA 120 DISERZIONI], 25.000 CARRI ARMATI [PER MANCANZA PEZZI DI RICAMBIO, E'OPERATIVO SOLO IL 20%] 22.000 BLINDATI CINGOLATI 23.000 BLINDATI SU RUOTE 30.000 SISTEMI DI ARTIGLIERIA 2.500 ELICOTTERI 1000 SISTEMI TATTICO OPERATIVI MANCANO DATI AGGIORNATI SULL'AVIAZIONE E MARINA DA GUERRA, MA ANCHE GLI AEREI NON HANNO PEZZI DI RICAMBIO E PERCENTUALMENTE, SOLO IL 20% DOVREBBE ESSERE OPERATIVO Un militare ceceno controlla una postazione anti-aerea nei pressi del palazzo presidenziale di Grozny Un piccolo profugo fuggito con la famiglia da un villaggio ceceno non lontano dalla frontiera con l'Inguscezia Un confronto tra le forze dell'Armata Rossa prima e dopo lo sfaldamento dell'Unione Sovietica