Sette mesi a Berlusconi ir.

Selle mesi a Berlusconi ir. Selle mesi a Berlusconi ir. Tangente di 150 milioni alla de MILANO. E venne il giorno del (primo) giudizio, che per Paolo Berlusconi si trasforma in una condanna a sette mesi di carcere più 10 milioni di ammenda. Il fratello dell'ex presidente del Consiglio è stato riconosciuto colpevole di violazione della legge sul finanziamento pubblico ai partiti per un versamento (illegale) di 150 milioni, finito nelle casse della de lombarda. Per Berlusconi jr. il pubblico ministero Antonio Di Pietro aveva chiesto una condanna più mite, a cinque mesi di carcere. Due in più, la sentenza comunicata via telefonino all'illustre imputato che ha preferito non venire in aula. Assente Paolo Berlusconi, assente pure Di Pietro. Il magistrato aveva dato le dimissioni il 6 dicembre, giorno dell'ultima requisitoria al processo Enimont. E così al suo posto, in aula, è venuto il giovane pm Massimo Meroni. Assente al momento della condanna per Paolo Berlusconi parla il suo legale, Oreste Dominioni: «C'erano tutti gli elementi per comprovare che si trattava di un fatto non punibile perché i soldi erano personali, dati a scopo personale e nella vicenda non entra nessuna azienda». Il legale annuncia poi di voler ricorrere in appello. Ma quella di Paolo Berlusconi (processi ancora aperti per Cariplo ed edilizia privata) non è l'unica condanna al processo per le tangenti sulle discariche, uno dei tronconi forti di Mani pulite, capitolo aperto due anni fa con l'avviso di garanzia al deputato psi Sergio Moroni, avvisato il 26 giugno e suicida pochi mesi dopo, il 2 settembre del '92. «Hanno creato un clima infame», disse allora Craxi. E non era che l'inizio. _ . Da copione le condanne di ieri. Accogliendo in pieno la tesi dell'accusa l'ottava sezione del Tribunale ha condannato tutti gli imputati, ad esclusione degli ex assessori regionali Giuseppe Adamoli e Serafino Generoso, entrambi de. Pena più alta all'ex segretario regionale della de Gianstefano Frigerio, che è stato condannato a 4 anni e sei mesi di carcere e interdetto per 5 anni dai pubblici uffici. Due anni e tre mesi di carcere sono andati al costruttore Angelo Simontacchi. Un anno e un mese di carcere, invece, è la pena inflitta all'ex consigliere comunale Carlo Radice Fossati, allora definito il «gran moralizzatore» della de milanese. Sette mesi all'ex segretario cittadino della de Maurizio Prada e agli imprenditori Mario Lodigiani, Giuseppe Pisante, Sergio Roncucci (Edilnord) e Antonio Romagnoli. Sette mesi di carcere pure a Nino Tagliavini, l'ex presidente della Unieco, una cooperativa edile che opera nel settore dell'ecologia. Tagliavini interrogato poco tempo fa dai magistrati romani ha ammesso di aver versato tangenti per 300 milioni ai vertici del pci-pds. Soddisfatto dell'assoluzione l'ex assessore Adamoli. Al termine della lettura della sentenza è stato circondato da un gruppo di avvocati che gli hanno stretto la mano. Poi ha abbracciato la figlia e sollevato le mani al cielo dicendo: «Era così chiaro sin dall'inizio che non c'era niente. Non ero più assessore da otti mesi». Parzialmente soddisfatto anche l'ex segretario regionale del psi Andrea Parini, condannato ad un anno di reclusione. Con la sentenza è caduta l'accusa di corruzione. Rimane in piedi un solo reato, violazione della legge sul finanziamento pubblico ai partiti. Dice Parini: «Mi sono sempre dichiarato innocente dall'accusa di corruzione. Anche sul reato di illecito finanziamento avrei molto da eccepire, le mie ragioni le farò valere in appello». [fipol.] Per il fratello del premier, il pm Di Pietro aveva chiesto 5 mesi. Ieri in aula erano assenti entrambi Paolo Berlusconi: finanziamento illecito dei partiti

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