L'Orchestra di Stoccarda esegue il «Messiah»
CANINO PER DEBUSSY CANINO PER DEBUSSY L'Orchestra di Stoccarda esegue il «Messiah» ON sempre le visioni del mondo preponderanti in una certa epoca hanno influenzato nella stessa maniera il mondo dei suoni e quello delle arti figurative. Con l'impressionismo, invece, le cose sono andate diversamente e tra pittura e musica si è instaurata una simbiosi assai fertile e prolungata nel tempo. Ne sono una testimonianza i due libri di Préludes di Claude Debussy - riproposti nel concerto dell'Unione Musicale domenica 18, alle 17, nella sala grande del Conservatorio - che possono essere considerati a pieno diritto un parallelo con le grandi tele che Monet, Sisley e Renoir avevano creato pochi anni prima. Sonorità evanescenti e aristocratiche, tensione continua verso l'infinito, sovrana padronanza della tastiera: sono queste, a grandi linee, le caratteristiche che si richiedono all'esecutore, e non stupisce perciò che l'Unione Musicale abbia interpellato per questo concerto - che è il primo dei due dedicati all'integrale per pianoforte di Debussy - Bruno Canino (foto), un artista che negli anni ha saputo allargare gli orizzonti del suo repertorio e a vivificare, proprio per la sua inesauribile curiosità, il suo innato talento interpretativo. Un appuntamento del tutto diverso è quello che ancora l'Unione propone mercoledì 21 all'Auditorium Rai (ore 21): protagonisti della serata sono il coro da camera e l'orchestra barocca di Stoccarda diretti da Frieder Bernius, interpreti del Messiah, il grandioso oratorio in tre parti che Georg Friederich Haendel compose nel 1741. Accanto alla compagine orchestrale, ben conosciuta in Germania e all'estero per lo scrupolo filologico, nel programma del concerto figurano anche i nomi del soprano Sandrine Piau, del contraltista Derek Lee Ragin, del tenore William Kendall e del basso David Thomas. [a. fe.] All'interno della grande esposizione VAGNINO C.so Vittorio Emanuele II 212/B (Sede e Show Room) Via Lagrange 3 (Show Room) Via Passo Buole 170/10 (Show Room) IL «pretino di Tortona» trova nuovi proseliti, forse quelli buoni. Il maestro Arturo Sacchetti è riuscito di recente ad acquisire un gran numero di inediti di Lorenzo Perosi, musicista appartato, autore di oratori stupendi e di un'infinità di sconosciuta musica cameristica, sinfonica e liturgica; il prof. Adriano Bassi ha appena pubblicato un libro su vita e opere del compositore piemontese; a Tortona si susseguono le iniziative per promuovere il repertorio perosiano. Anche Torino dà segni di vita in questo senso. Lunedì 19 alle 21, in Duomo, l'Orchestra e il Coro Rosetum di Milano diretti appunto da Bassi presenteranno l'opera forse più famosa di Perosi, «Il Natale del Redentore», con i cantanti Tiziana Caminiti, Ilia Armajo Sandivari, Guillermo Dominguez e Franco Podda. Sarà anche l'occasione per porgere gli auguri all'arcivescovo cardinale Giovanni Saldarini. Il «Natale» è un oratorio sacro. Orchestra e coro vi sono trattati con sensibilità eccezionale, la commozione esce da tutte le pagine: stupefacente lo «Jucundare Filia Sion» che apre la seconda parte, da strumentatore eccellente l'interludio detto «La notte tenebrosa». Prima, alle 17, nella Sala Conferenze della Galleria d'Arte Moderna (via Magenta 31), il libro di Bassi «Don Lorenzo Perosi: uomo, compositore, sacerdote» sarà presentato al pubblico con l'autore e gli interventi di mons. Franco Peradotto, Giorgio Gualerzi, Arturo Sacchetti e Leonardo Osella, [r. s.] . Informatica e
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