Autobomba in centro, strage a Beirut di Aldo Baquis

Autobomba in centro, strage a Beirut Quattro morti, «è la vendetta del Mossad per gli attacchi Hezbollah nel Libano del Sud» Autobomba in centro, strage a Beirut Lfesplosione devasta il quartiere sciita, accuse a Israele TEL AVIV NOSTRO SERVIZIO A Beirut ritornano le autobombe. Almeno quattro sciiti libanesi sono morti ieri e altri quindici sono rimasti feriti da un'esplosione avvenuta nel quartiere Sfeir, non lontano dalla moschea Bir el Abed frequentata dallo sceicco Fadlallah, leader religioso degli integralisti Hezbollah. In serata un portavoce dei guerriglieri filo-iraniani non ha esitato a puntare un dito accusatore verso Israele: «Il nemico sio¬ nista - ha affermato - ha compiuto un nuovo crimine contro civili innocenti». Gerusalemme che da alcuni giorni segue con apprensione il montare della tensione nel Libano meridionale, dove si susseguono gli attacchi anti-israeliani degli Hezbollah - non ha commentato. Una delle vittime è Fuad Murnieh, fratello di Imad Murnieh: quest'ultimo era stato indicato nel luglio scorso come il «cervello» degli attentati al centro culturale ebraico di Buenos Aires e all'ambasciata israeliana di Lon¬ dra. Negli Anni Ottanta Imad Murnieh aveva preso parte al rapimento di ostaggi occidentali. L'esplosione di una carica di 50 chilogrammi è avvenuta nel primo pomeriggio non lontano da un supermercato e da un posto di blocco dell'esercito libanese ai margini di Sfeir, un quartiere densamente popolato da sciiti. Stazioni radio libanesi hanno aggiunto che nelle vicinanze è stato neutralizzato un secondo ordigno. Come negli anni duri della guerra civile, di nuovo le strade di Beirut sono state percorse a tutta velocità dalle ambulanze e dalle vetture della protezione civile, mentre nelle strade del rione colpito si vedevano scene di panico. Nel quartiere generale degli Hezbollah a Baalbek (valle della Beqaa) è stato decretato lo stato di massimo allarme, nel timore di un attacco israeliano. «Questo nuovo crimine - ha affermato un portavoce degli Hezbollah - è una prova della bassezza del nemico che fugge di fronte ai nostri combattenti nel Libano meridionale per poi attaccare civili innocenti». L'attentato di Beirut è giunto mentre in Israele il governo e i vertici militari si trovano sotto¬ posti alle pressioni popolari per una decisa azione contro i guerriglieri Hezbollah che quasi quotidianamente nel Libano del Sud attaccano i fortini dell'esercito israeliano e dell'alleato esercito del Libano Sud. Questi attacchi hanno provocato uno stillicidio. Ieri era sembrato apparire uno spazio (minimo) per un'a- zione diplomatica quando il tedesco «Die Zeit» aveva riferito che secondo il segretario generale degli Hezbollah, Hassan Nasrallah, la lotta annata nel Libano del Sud sarebbe cessata una volta che Israele e Siria avessero raggiunto un accordo di pace. Nasrallah ha poi detto di essere stato frainteso. Poche ore dopo la violenta esplosione ha allontanato qualsiasi ipotesi di un dialogo fra lo Stato ebraico e il «partito di Dio» sciita. Aldo Baquis Tra le vittime il fratello dell'autore dell'attentato antiebraico a Buenos Aires Un'autobomba nel quartiere sciita ha riportato il terrore a Beirut

Persone citate: Abed, Fadlallah, Fuad Murnieh, Hassan Nasrallah, Imad Murnieh, Nasrallah, Sfeir