Anche la Bulgaria ritorna rossa di Tito Sansa
La grave crisi economica dietro la rivincita degli eredi di una feroce dittatura La grave crisi economica dietro la rivincita degli eredi di una feroce dittatura Anche la Bulgaria ritorna rossa Trionfo comunista dopo Ungheria, Polonia e Slovacchia I FANTASMI DEL PASSATO BUDAPEST NOSTRO SERVIZIO Come in Polonia, come in Ungheria, come in Slovacchia, anche in Bulgaria gli ex comunisti, ora socialisti, tornano al potere. Hanno vinto, con il 44 per cento dei voti dei 6 milioni di elettori, le elezioni anticipate di domenica alle quali si erano presentati ben 49 partiti, ottenendo 124, forse 125, dei 240 seggi del Parlamento di Sofia, cioè la maggioranza assoluta. Potrebbero governare da soli, ma già ieri, prima che si conoscessero i risultati ufficiali definitivi del voto, il giovane segretario del partito Jean Videnov (35 anni), l'astro nascente della politica bulgara, ha fatto sapere che seguirà l'esempio del socialista ungherese Gyula Horn e proporrà la formazione di un governo di coalizione «per dividere le responsabilità», che sono enormi, per «tirare il Paese fuori dal pantano». Le elezioni anticipate sono state necessarie in Bulgaria perché il Paese era ingoverna- bile. Caduto nel settembre scorso il governo di coalizione di Lyubeh Berov, eroso da lotte intestine, da un grave conflitto con la magistratura e indebolito anche dallo stato di salute del primo ministro (operato al cuore), il presidente della Repubblica Zhelyu Zhelev, un ex dissidente anticomunista, aveva formato un governo d'ufficio, affidandolo a una donna, la quarantenne indipendente Reneta Indjova, ex dirigente della privatizzazione, e aveva indetto elezioni straordinarie. La signora Indjova, nei due mesi in cui ha governato, ha dimostrato di avere un polso di ferro (a differenza dei suoi predecessori Berov e Dimitrov), riuscendo a conquistare le simpatie della popolazione. In pochissimo tempo è stata capace di stroncare la criminalità diffusa, il problema principe della Bulgaria, insieme con quello della disoccupazione e dei rifornimenti idrici. A Sofia e in altre città, come Plovdiv, da un paio d'anni non si poteva più uscire neppure di giorno, le grassazioni erano diventate la norma, la gente non osava più uscire nelle strade, percorse da banditi armati e dominate dalla mafia russa e ucraina. Ora c'è più tranquillità, ma la disoccupazione (750 mila persone su meno di 9 milioni di abitanti) e l'inflazione (del 120 per cento in un anno) sono rimasti problemi insoluti. Il 70 per cento della popolazione bulgara - stando a un rapporto statistico - vive al disotto del minimo esistenziale, il salario medio raggiunge i 90 dollari mensili, molti rimpiangono i tempi della dittatura comunista di Zhivkov, quando si stava male, si doveva tenere la bocca chiusa, ma «almeno c'era da mangiare per tutti». Ora a Sofia c'è gente che vive di stenti, e non sa come riuscirà a mangiare. E neppure come bere. Una lunga siccità ha infatti prosciugato le riserve di acqua potabile e da molti mesi la capitale è a secco. L'acqua viene fornita un giorno su tre nei quartieri periferici, è previsto che a partire dalla prossima settimana sgorgherà dai rubinetti un giorno sì e tre no. E si sta studiando un programma di evacuazione dei quartieri popolari rimasti senza acqua. Nei quartieri centrali della capitale più fortunati, l'acqua c'è, ma manca quella calda. ((Ai tempi del comunismo era tutt'altra cosa - dice la gente, il problema dell'acqua non esisteva». Spetterà al prossimo governo di risolverlo, dopo che quello della criminalità organizzata è stato affrontato con successo. E' quello che i bulgari si aspettano, quali che saranno gli alleati dei socialisti: o la an¬ ticomunista Unione delle forze democratiche uscita sconfitta dalle elezioni (solo il 24 per cento dei voti) o il partito agrario (con meno del 7 per cento), o il partito dei turchi (meno del 6 per cento), o il blocco degli affari del fantasioso imprenditore George Gancov (con meno del 5 per cento). «Chiunque governerà - dice un giornalista di "Duma" - per prima cosa dovrà restituire l'acqua a tutti. Poi dovrà pensare al resto, disoccupazione, inflazione, criminalità». E aggiunge: «Secondo me gli ex comunisti hanno vinto le elezioni perché la gente spera che le daranno l'acqua». Tito Sansa «Potremmo governare da soli ma preferiamo una coalizione» Il leader dei neocomunisti bulgari Videnov festeggia il successo
Persone citate: Dimitrov, George Gancov, Gyula Horn, Jean Videnov, Videnov, Zhelev, Zhivkov
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