Nikita al soldo della camorra di R. Cri
Napoli, uccise la prima volta a 20 anni Nikita al soldo della camorra Napoli, uccise la prima volta a 20 anni LA EREDE DI PUPETTA CRISTINA Pinto sembrava una pacifica casalinga il giorno che i carabinieri vennero a prenderla: la figlioletta in braccio, e la borsa della spesa tra le mani. Bella e giovane. Disse solo: «Fate piano, mia figlia non deve capire. Ha solo tre anni». Era un sicario della camorra. Anche Pupetta Maresca era bella e giovane quando sparò a Pasquale Simonetti, detto «Pascalone 'e Nola». Agì in pieno giorno, a viso scoperto, incinta di sei mesi. Trenta proiettili contarono per terra. Lei subito dopo se ne andò in una strada laterale e si rassettò le vesti. Chiamò un taxi e si fece portare al cimitero dove coprì di fiori la tomba del marito. Cristina, se le accuse so- no vere, sparava per lavoro, nei Bronx di Napoli. Pupetta, per amore. Storie di donne killer nell'Italia della violenza. Storie che coprono quarant'anni di vita, da Pupetta Maresca che aveva 20 anni quel giorno del '55, quando uccise per amore e per vendetta, a Cristina Pinto che aveva la stessa età quando diventò un sicario della Malanapoli che firmava le sue imprese a colpi di pistola. Inseparabile dalla sua 38 special, era una latitante supersegnalata. I carabinieri la arrestarono la notte del 18 giugno '92. Secondo gli inquirenti è una camorrista «capace di qualsiasi azione delittuosa, particolarmente impegnata in quelle che richiedono l'uso delle armi». Entrò con passo spavaldo nel carcere femminile di Pozzuoli, i capelli tinti di nero. Uccideva per lavoro, sostengono gli investigatori. Altra storia da Pupetta, «Pupe bella!», come le urlava la folla il giorno del processo. Pupetta era bella, bruna, formosa. Aveva conosciuto Pascalone 'e Nola che era poco più che una bambina con i suoi 17 anni. Era stata eletta Miss Rovigliano e aveva vinto una scatola di cioccolatini. Si sposò tre anni dopo. Il marito finì di vivere poco dopo, il 16 luglio, freddato da un altro guappo, Gaetano Orlando. La sera stessa in cui morì, un cumpariello portò la sua pistola alla vedova: «Forse toccherebbe a me farne uso, dato che la morte di Pascalone merita vendetta. Ma voi dovete decidere, donna Pupetta». Lei prese quella pistola: «E' mia. Questo è un affare che riguarda me soltanto». Aspettò tre mesi prima di farsi giustizia. E la sua storia ricorda quella di un'altra donna, Maria Indelicato, di 50 anni, da Catania, che, secondo gli inquirenti, assoldò due killer per far uccidere i sicari che avevano ammazzato suo genero. Finì in manette il 18 aprile di quest'anno, donna Maria, con questa nuova accusa. Sino a quel momento, lei era un boss al femminile, di vecchio stampo: niente droga in paese, nessuna guerra di mafia. Cambiò idea quando spararono a Francesco SanfUippo, suo genero. Fece cercare i killer e dopo averli scovati assoldò un sicario esperto, [r. cri]
Persone citate: Gaetano Orlando, Maria Indelicato, Pupetta Maresca, Simonetti
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