Fermatevi davanti ai bimbi

Fermatevi davanti ai bimbi Fermatevi davanti ai bimbi » Wojtyla: alt agli orrori della guerra IL GRIDO DEL PAPA F CITTA' DEL VATICANO ERMATEVI! Fermatevi dinanzi al bambino!», ha gridato ieri il Papa ai responsabili della guerra in Bosnia, in un appello estremamente emotivo. Giovanni Paolo II, parlando dalla finestra del suo studio ai fedeli in Piazza San Pietro, ha ricordato la «lettera ai bambini» da lui resa pubblica giovedì scorso. «Questa lettera è indirizzata anche a quelli che sono responsabili delle guerre, lontane e vicine - ha detto Giovanni Paolo II -, pensiamo a tutti, ma forse con speciale insistenza a quelli vicini, dell'altra sponda dell'Adriatico. E a questi diciamo oggi, quarta do¬ menica di Avvento, sei giorni prima del Natale, diciamo: fermatevi! Fermatevi dinanzi al bambino!». Prima di pronunciare con voce alterata dall'emozione e dallo sdegno l'ennesimo appello perché finisca la strage dall'altra parte dell'Adriatico, il Pontefice aveva accennato con toni più pacati ai motivi che l'avevano spinto a scrivere la «lettera ai bambini». «Ho guardato con loro alla sorte di tanti bambini segnati spesso dalla fame, dalla miseria, dalla malattia, dalla guerra, dalla prepotenza e perfino dall'abbandono dei genitori, e li ho invitati a venire in soccorso di questi loro coetanei soprattutto con la solidarietà dell'amore e della preghiera». Sulla situazione in Bosnia si è espresso anche il «ministro degli esteri» del Papa, mons. Jean Louis Tauran, che ha parlato contro il ritiro delle forze Onu: «Il mio parere personale è che con il ritiro dei caschi blu si potrebbe rischiare una capitolazione». Mons. Tauran ha continuato, in un'intervista al quotidiano dei vescovi «Avvenire»: «L'Occidente ha mostrato la sua impotenza. Ma una capitolazione sarebbe ancora peggio. Questa situazione non può durare a lungo, l'Europa deve avere un risveglio morale che porti a una decisa volontà poli¬ tica per mettere fine a questa terribile guerra. La Santa Sede ha sempre posto chiaramente il problema: si tratta di disarmare l'aggressore. Quando si vede il fratello aggredito, lo si difende, non si può rimanere neutrali. E quando tutti i mezzi pacifici sono stati esauriti non resta che l'uso della forza come extrema ratio». Ma il prelato ricorda anche che «l'uso della forza è sempre un'avventura, mentre credo che ci sia ancora un margine, sia pur ristretto, per il negoziato. Se tutta la comunità internazionale si decidesse a parlare in modo univoco la trattativa potrebbe ripartire», [m. tos.)

Persone citate: Del Papa, Giovanni Paolo Ii, Jean Louis Tauran, Tauran, Wojtyla

Luoghi citati: Bosnia, Citta' Del Vaticano, Europa