«Questo tribunale non può giudicarlo» di M. Cir.
«Questo tribunale non può giudicarlo» LA DIFESA «Questo tribunale non può giudicarlo» NAPOLI. Gli avvocati di Francesco De Lorenzo hanno sollevato una serie di eccezioni, ponendo anche una questione di competenza - sulla quale il tribunale si pronuncerà nella prossima udienza - e chiedendo che il processo sia spostato da Napoli. Secondo la difesa, le accuse mosse all'imputato si riferiscono ad un sistema che aveva il suo fulcro nel Cip-Farmaci, un organismo ministeriale attraverso il quale veniva aumentato il prezzo dei medicinali. Di tutt'altro avviso il pm Nunzio Fragliasso: «La pianificazione, l'organizzazione di questo sistema criminale - ha detto il magistrato - sono avvenute a Napoli. E non dice lo stesso De Lorenzo che i soldi servivano a fi¬ nanziare il partito a Napoli? A casa sua si è incontrato con l'ex segretario Giovanni Marone e con il professor Antonio Vittoria. Il vincolo associativo si è costituito qui e tutte le testimonianze convergono su questo concetto». Il pm ha citato l'imprenditore farmaceutico Massimiliano Pancera: «Mi scusi il termine presidente - ha sottolineato Fragliasso - ma Pancera ha parlato di una banda di paraculi napoletani. E gli industriali dovevano andare a Napoli, a Canossa, dal ministro». Ma i legali hanno sollevato anche altre eccezioni, chiedendo che venga dichiarata la nullità del decreto di rinvio a giudizio emesso Tribunale dei ministri. [m. cir.]
Persone citate: Antonio Vittoria, De Lorenzo, Fragliasso, Giovanni Marone, Massimiliano Pancera, Nunzio Fragliasso, Pancera
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