Fiamme Gialle Il processo andrà avanti
Fiamme Gialle Il processo andrà avanti No al trasloco a Brescia Fiamme Gialle Il processo andrà avanti MILANO. Resterà a Milano il secondo processo aperto sulle tangenti ad alcuni militari della Guardia di Finanza. C'era sì l'istanza di spostamento a Brescia, da parte di due imputati (il maggiore Massimano e il tenente colonnello Tripodi), ma il tribunale ha accolto la tesi del pubblico ministero, Piercamillo Davigo: andare avanti. Con una sola eccezione: la sentenza; e per questa bisognerà aspettare la decisione della Cassazione. Davigo ha sostanzialmente ripetuto ciò che aveva già detto il procuratore capo Borrelli e che dovrebbe essere il contenuto dell'istanza di revoca che la procura (appare ormai certo) si appresta a presentare. «La sentenza della Cassazione - ha detto il pm - si basa su un errore di fatto. Non è vero che chi indagava è diventato a sua volta indagato. Basti pensare che su 900 militari che hanno collaborato all'inchiesta, soltanto 82 risultano indagati e che di questi non c'era nessuno che avesse avuto la delega per queste indagini». Sulla base di questo ragionar mento Davigo ha osservato che ben diffìcilmente la Cassazione accetterà una nuova istanza di rimissione. «Qui - ha aggiunto non si può certo dire che si deve spostare il processo perché ci sono i tumulti popolari fuori del Palazzo di giustizia».
Persone citate: Borrelli, Davigo, Piercamillo Davigo
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