Carmagnola capitale del bue

Allevatori da tuttìtalia alla Fiera «scippata» a Moncalieri Allevatori da tuttìtalia alla Fiera «scippata» a Moncalieri Carmagnola capitale del bue Due miliardi di affari ogni settimana Presto i lavori del nuovo Foro boario «In meno di due anni il foro boario di Carmagnola è diventato il secondo d'Italia dopo Modena. Più importante di quelli di Montirone, di Nola e di Parma». Il sindaco Felice Giraudo annuncia con orgoglio la seconda edizione della «Fiera del bovino da carne» che si tiene oggi al mercato del bestiame di piazza Italia. A diciannove mesi dal «trasloco» da Moncalieri, Carmagnola ha vinto una scommessa: circa mille capi in piazza ogni venerdì, giro d'affari di 2 miliardi a settimana. Solo Cuneo - che però commercia vitelli di razza - è all'altezza. «Disponiamo di un'area più piccola, ma più attrezzata», vantava l'anno scorso Giraudo per strappare gli allevatori a Moncalieri, dopo seicento anni di tradizione. Era il maggio '93 e La Stampa titolava «Guerra tra fori boari». In consiglio a Moncalieri s'investivano inutilmente 170 milioni per «potenziare la struttura», ma Carmagnola architettava lo «scippo» rifiutando le accuse di concorrenza: «Il mercato è un'operazione economica che risponde solo a regole di convenienza». Finché lo scorso febbraio Borgo Mercato ha chiuso ufficialmente. «E da allora il prestigio di Carmagnola è cresciuto - commenta Giraudo -, abbiamo risistemato la pavimentazione, promettendo agli allevatori un'area più am- pia». Patto mantenuto: «Entro i primi sei mesi del '95 - annuncia il sindaco - inizierà la costruzione del mattatoio a Est della città, oltre la ferrovia. Tra due anni partiranno anche i lavori della nuova area mercatale, il doppio dell'attuale: 62 mila metri quadri più 2 mila per il mattatoio che realizzeremo assieme ai privati». Tutt'attorno parcheggi, aree di lavaggio e deposito dei camion, per 150 mila metri quadri. Dunque il foro boario raddoppierà. «Quadruplica - precisa Federica Baravalle, direttrice della struttura di piazza Italia -, oltre al mercato del bestiame al venerdì, non bisogna dimenticare quello dei vitelli da latte il mercoledì: 500 capi». In «passerella» il venerdì animali di fine carriera: razze piemontesi, limousine, vacche frisone, garonnesi e valdostane. «Allevate in Piemonte: quelle dall'estero vengono importate a pochi mesi dalla nascita». Centocinquanta fornitori dalle province di Torino e Cuneo, settanta i compratori: «Soprattutto grosse aziende o allevatori dal Meridione, che cercano la nostra carne di qualità» continua la Baravalle. Detto in cifre: il 40 per cento degli acquirenti proviene dalla Campania, altrettanti dal Piacentino, da Pavia e dalla cintura Sud di Milano, dove hanno sede i macelli industriali. In Piemonte restano appena 20 animali su 100. Esportazione: garanzia di qualità per chi acquista, di futuro per chi vende. Gli allevatori sono d'accordo: «Con l'organizzazione che ha dimostrato Carmagnola e l'area attrezzata che costruirà, questo foro boario ha le carte in regola per diventare il più importante mercato d'Italia». Marco Accossato «Siamo diventati il secondo mercato d'Italia dopo quello di Modena» dice il sindaco Il sindaco di Carmagnola Felice Giraudo è orgoglioso del lavoro compiuto in pochi mesi