«Striscia» accusa scommesse truffa di Alessandra Pieracci

«Striscia» accusa: scommesse truffa Il tg satirico ieri sera ha colpito il varietà presentato da Frizzi «Striscia» accusa: scommesse truffa L'autore Guardi «indignato» e «in buona fede» MILANO. Sono pilotate le prove d'abilità di «Scommettiamo che?». «Striscia la notizia» sostiene di sì dandone una dimostrazione. Il tg satirico di Antonio Ricci ha preso di mira ieri sera il varietà condotto da Fabrizio Frizzi su Raiuno il sabato sera, il programma abbinato alla lotteria che raggiunge anche gli 11 milioni di telespettatori. Ezio Greggio ed Enzo Tacchetti hanno chiamato le due veline che si sono presentate con una lavagna sulla quale era riportata una somma. «Come mai ci mostra ciò?» ha detto Greggio. E lo ha spiegato subito: «Come ben sapete da anni "Striscia la notizia" cerca di smascherare le falsità tv. E spesso ci aiutano le telefonate dei telespettatori. Questa volta ci ha chiamato Franco di Bolzano per segnalarci un falso a "Scommettiamo che?". Ve lo mostriamo». E' andata in onda la registrazione di una scommessa che vedeva protagonista un bambino prodigio, una specie di mini Einstein impegnato ad effettuare somme apparentemente complicate nel minor tempo possibile. «Se il bambino è un genio Frizzi non lo è di certo - na commentato Greggio - o forse è un genio del male. In tutti i cartelli la somma era stata preparata in modo tale da riuscire ad effettuarla subito con un espediente». E, a vedere la registrazione e la successiva dimostrazione di Greggio e Iacchetti alla loro lavagna (che riportava una delle somme della scommessa), l'espediente era pure semplice: bastava prendere in considerazione soltanto la prima cifra degli addendi sistemati in colonna e modificarla leggermente. Cioè diminuire di due l'ultimo numero a destra e aggiungere un due a sinistra. In pratica, sulla lavagna si leggeva 67145 più 26178 più 73821 più 42645 più 57353. Il risultato era semplicemente 267143, ovvero 5 meno 2, la ripetizione del primo numero preceduto dal 2. «Altro che "Scommettiamo", questo qui è "Sim Sala Bim"» il commento finale di Greggio. Con un messaggio al regista-autore del programma messo alla berlina: «Guardi, poi ti mandiamo la fattura per la pubblicità che ti abbiamo fatto alla puntata di sabato prossimo». La guerra dei falsi televisivi, quindi, continua, colpo su colpo. La Fininvest si è così vendicata delle «sconfitte» inferte dal «Laureato» che, su Raitre, ha svelato i trucchi di «Stranamore» (false storie lacrimose interpretata da concorrenti telegenici) e «Non è la Rai» (Ambra replicante di Boncompagni di cui ripete parola per parola, intonazione su intonazione, le frasi suggerite via auricolare). Michele Guardi, chiamato in causa, si dice «indignato» dall'iniziativa di «Striscia la notizia»: «La prima cosa da notare a riprova della nostra buona fede è che la scommessa non era legata ad una vincita ma faceva parte dello spazio sponsor e oltretutto il bambino ha sbagliato». Fabrizio Frizzi aggiunge che «è ovvio che il bambino aveva un metodo, nessuno lo ha presentato come un nuovo Einstein». Antonio Ricci, autore di «Striscia», replica ulteriormente: «Guardando "Scommettiamo che?" tutti hanno avuto l'impressione che quel bambino era un genio matematico, che doveva fare somme su tabelloni sorteggiati tra cento. Invece era soltanto un bambino che non sapeva nemmeno fare le sottrazioni. Della serie, tutto quanto fa spettacolo». Alessandra Pieracci

Luoghi citati: Bolzano, Greggio, Milano