Cura timbrica di Sokolov per sviscerare Schubert

Cura timbrica di Sokolov per sviscerare Schubert All'Auditorium successo del pianista di Leningrado Cura timbrica di Sokolov per sviscerare Schubert TORINO. Grigory Sokolov ha suonato nei giorni scorsi all'Auditorium per i Concerti dell'Unione Musicale ottenendo consensi convinti da una platea che si è fermata ad ascoltare al termine i reiterati fuori-programma. Nell'esecuzione del pianista di Leningrado, la presenza di Schubert nella prima parte e di Schumann (con «Kreisleriana») dedicata a Chopin (nella seconda), ha favorito la concentrazione intorno ad un medesimo polo espressivo. A questo ha contribuito il modo di suonare di Sokolov, attento a non lasciarsi sfuggire ogni dettaglio con una cura timbrica che ha conferito sempre nuova luce anche alla graziosita dell'«Allegretto quasi Andantino», posto al centro della «Sonata in la minore op. 164» di Schubert. Sempre misurato, senza lasciarsi coinvolgere da eccessiva passionalità, ma allo stesso tempo veemente e deciso a sviscerare la forza ad esempio dell'«Allegro viva¬ ce» posto da Schubert come penultimo pezzo nei sei «Momens musicals» (secondo il titolo dell'editore) prima dell'«Allegretto» conclusivo che si stempera nell'intimismo del Trio. In «Kreisleriana» circolano i fantasmi della doppia personalità schumanniana con quell'alternanza, all'interno degli otto brani denotati solo dall'indicazione agogica, di virtuosismi fantastici e aggressivi e di ripiegamenti disperati. Sokolov ha controllato i due poh espressivi senza troppo concedere alle forze demoniache che agitano la mente del Maestro di Cappella Kreisler, prediligendo la chiarezza dei singoli elementi anche nelle fantasie umoristico-sentimentali dei tempi lenti. Degli echi della follia del grande monologo shakespeariano di Kreisler ossessionato presso la bara del giovane che ha ucciso per legittima difesa, Sokolov ha dato una lettura che ci ha avvicinato un moderno Amleto. Aurora Blardone

Luoghi citati: Leningrado, Torino