Scrittori per la pace in Palestina di Mirella Serri
Arabi e ebrei Arabi e ebrei Scrittori per la pace in Palestina ROMA CRITTORI per la pace. Ma è una pace difficile, dai mille volti insidiosi e dalle molte incognite, quella tra Israele e il mondo arabo: non se lo nasconde il narratore israeliano Yoram Kaniuk, appena arrivato nella capitale. L'autore di Post mortem (pubblicato da Theoria) è stato invitato dal gruppo Martin Buber-Ebrei per la pace e dal Comune di Roma per partecipare, con il romanziere palestinese Ahmad Harb e con Erri De Luca, al dibattito che si svolge questo pomeriggio alle 18,30 su «La cultura e la pace. Come può la cultura contribuire a un futuro di pace e di convivenza?». In questo complicato dopoguerra un ruolo non secondario spetta proprio agli scrittori. Infatti per Kaniuk: «Bisogna distinguere tra pace, un processo politico già in atto, e riconciliazione, qualcosa che non è ancora iniziata e che è di pertinenza degli intellettuali. Oggi il compito degli scrittori è di stimolare le coscienze per favorire la reciproca accettazione tra arabi e israeliani. Mentre però con i palestinesi tutto mi sembra più facile, poiché esistono degli interessi comuni, dei comuni "affari di famiglia", più arduo mi appare l'incontro con Egitto e Giordania». Ma Harb è più pessimista e vede ancora gli scrittori arruolati sul fronte degli accordi di pace, che devono essere pienamente attuati: «A mio parere, la riconciliazione dovrebbe venire prima della pace contrattata. Per noi palestinesi ci sono molte ingiustizie che gli incontri politici non hanno risolto. Si vive alla giornata e non mancano le pressioni, le limitazioni della libertà. Prima degli accordi di Oslo, potevo girare per Gerusalemme liberamente. Adesso ho bisogno di un lasciapassare. Questo periodo di transizione è tra i più impervi degli ultimi venti anni, e gli scrittori possono far molto per renderlo meno duro». Mirella Serri
Persone citate: Ahmad Harb, Erri De Luca, Harb, Kaniuk, Yoram Kaniuk
Luoghi citati: Comune Di Roma, Egitto, Gerusalemme, Giordania, Israele, Oslo, Palestina, Roma
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