Anatema sul telefonino in confessionale di Stefano Mancini

Anatema sul telefonino in confessionale Dibattito su Famiglia Cristiana divide i sacerdoti: «Va bandito sempre». «No, a volte è utile» Anatema sul telefonino in confessionale Ipreti lo portano, i fedeli rinunciano al sacramento TECNOLOGIA IN CHIESA FIGLIA, madre e nonna non si confessano più, altri fedeli scrivono allarmati a «Famiglia cristiana» accorate lettere di protesta. Pietra dello scandalo è il telefonino: molti sacerdoti ce l'hanno - e passi -, ma qualcuno lo porta addirittura in confessionale. Che fare? «Già il fatto di trovarmi faccia a faccia con un prete mi infastidisce, mi distrae e mi blocca spiega una lettrice di Vicenza -; figuriamoci se ha accanto a sé o tiene in mano un cellulare». Il dibattito è aperto. Il settimanale cattolico invita alla moderazione e al buon senso. «La reazione di chi ha deciso di non confessarsi più mi sembra sproporzionata - si legge nella rubrica "Colloqui col padre" -. Sarebbe come smettere di mangiare il pane perché il fornaio è maleducato». Ma anche la condanna di chi abusa del cellulare è ferma: «E' mai possibile che ciò che sarebbe considerato "sacrilego" durante una seduta di psicanalisi, sia invece ritenuto accettabile durante una confessione?». E ancora: «Non ce l'ho con l'oggetto come tale. Ma come sono patetici coloro che ne fanno uno status symbol». Sì all'uso, dunque, e guai agli eccessi. Nella Chiesa, però, non tutti sono d'accordo. Il simbolo di certo yuppismo non piace: né in confessionale né altrove. «Noi preti stiamo assumendo le peggiori abitudini della società dei consumi - dice don Antonio Mazzi -. Io ho tre cellulari: me ne regalano uno a ogni compleanno e io imperterrito continuo a non usarli. Ma mi dice lei tuttoscienze Ecco la soluzione allo strizzacervello «Coppie di numeri» pubblicato su Tuttoscienze uscito ieri. Le due coppie di numeri che sommati o moltiplicati fra di loro conservano le stesse cifre rovesciate sono le seguenti: 9 + 9= 18e 9x9 = 81 47 + 2 = 49 e 47 x 2 = 94. Quelle che seguono sono alcune delle coppie di numeri che conservano lo stesso prodotto quando vengono rovesciate le cifre dei due numeri. 12x63 = 21 x36 12x84 = 21 x48 23 x 96 = 32 x 69 24 x 84 = 42 x 48 34 x 86 = 43 x 68 36 x 84 = 63 x 48 come farei poi a sgridare i papà che arrivano a casa e invece di parlare con i figli si mettono a guardare la tivù o a telefonare? Un capriccio, ecco che cos'è». Nessuna assoluzione, neanche per un uso moderato e discreto. Don Aldo Rabino, padre spirituale del Torino calcio, risponde dal suo cellulare. E lo difende: «Sono lontano da casa, se non l'avessi avuto non avrei partecipato al dibattito». Sì, ma nel chiuso del confessionale? «Mi sembra talmente semplice da capire, che non capisco come siano potuti accadere episodi come quelli riferiti dai lettori di Famiglia cristiana. Io lo tengo spento quando sono a scuola e in confessionale non lo porto. E' uno strumento utile, a patto di servirsene in un contesto morale». Anche don Claudio Sorgi, critico televisivo dell'Avvenire, non si separa mai dal suo apparecchietto. Neanche in confessionale, se capita. «Non ci vedo nulla di male - spiega -, basta che in certe circostanze sia spento: quando sono in riunione, quando sono a scuola oppure durante gli impegni del mio ministero. E se lo dimentico acceso, lo spengo al primo squillo. Mi pare esagerata la reazione di chi decide di rinunciare al sacramento soltanto per questo». Famiglia cristiana invoca persino ragioni ecologiche, caso mai non bastassero quelle spirituali: disinquiniamoci dal rumore ciarliero - è l'invito. Oppure finiremo con il dover ricorrere a forme di segnaletica speciali: «Chiesa con confessionale detelefonizzato». Stefano Mancini

Persone citate: Claudio Sorgi, Don Aldo Rabino

Luoghi citati: Vicenza