Il successo porta figli maschi di Emanuele Novazio

Molestie sessuali agli esami Lo sostiene una ricerca tedesca su uomini e animali «dominanti» Il successo porta figli maschi E soltanto un caso che il cancelliere Kohl abbia due figli maschi, e che maschi siano anche i discendenti del principe di Galles, erede al trono d'Inghilterra? E' soltanto un caso che fra il 1830 e il 1929 l'elite tedesca abbia generato 1473 maschi e soltanto 1094 femmine, come dimostra l'analisi dei «Prominenten-Lexika» condotta dal professor Ulrich Mueller dell'Università di Marburg? E' soltanto un caso che i presidenti americani abbiano avuto, nell'insieme, novanta figli maschi e sessantun femmine (Chelsea Clinton è l'ultima in ordine di tempo)? Studiosi seri come Mueller co- minciano a credere di no: per una combinazione di fattori biologici e culturali, sostengono, uomini e animali di successo fanno soprattutto figli maschi. E con una frequenza capace di annullare i margini statistici che, nel mondo, confermano comunque una leggera prevalenza delle nasciste al maschile. Escluse tesi fantasiose come quelle che, in passato, spingevano gli aristocratici francesi senza discendenza maschile al taglio di un testicolo (il sinistro, considerato responsabile dell'estinzione del casato), Mueller e altri ricercatori pensano soprattutto alla frequenza del rapporto sessuale e al tasso ormonale di entrambi i genitori. Maggiori quantità di testosterone e di estrogeni, confermano ricerche dell'University College di Londra, aumentano le probabilità di generare maschi. E a produrre più testosterone, mostrano studi condotti sugli opossum, sono i maschi e le femmine dominanti. Una conferma del ruolo svolto dal tasso d'ormoni nella determinazione del sesso della prole: i subacquei - che immergendosi riducono la quantità di testosterone - fanno soprattutto figlie femmine. In attesa di consolidare le ipotesi in una teoria compatta, Mueller invita ad osservare i fatti alla luce dell'evoluzione: «Le classi dominanti fanno generalmente un maggior numero di figli maschi, che hanno maggiori probabilità non soltanto di sopravvivere, ma anche di riprodursi», e di consolidare dunque «il vantaggio maschile» di partenza. E poi, i maschi cambiano partner con maggior frequenza delle femmine e hanno dunque una discendenza più abbondante: un altro «vantaggio evolutivo» che - assicura Mueller - vale almeno per gli opossum. Emanuele Novazio

Persone citate: Chelsea Clinton, Kohl, Mueller, Ulrich Mueller

Luoghi citati: Galles, Inghilterra, Londra