faida di spie a Londra di Fabio Galvano

«Ho un elenco di 24 agenti tra cui lord, politici e scienziati» «Ho un elenco di 24 agenti tra cui lord, politici e scienziati» laida di spie a Londra Nuove rivelazioni dell'ex capo del Kgb INTRIGHI A WESTMINSTER LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE La psicosi delle spie s'impadronisce dell'Inghilterra. Da tre giorni, da quando lo Spectator ha accusato il critico letterario del Guardian di essere stato agente del Kgb costringendolo alle dimissioni, c'ò chi trema in attesa di future rivelazioni di Olcg Gordievsky. Lui, ex capo londinese dei servizi segreti sovietici, vive a un indirizzo segreto del Surrcy, pensionato di lusso del governo di Sua Maestà dopo la defezione nel 1985. Dopo la soffiata sul giornalista fa sapere di avere quasi completato - contro la volontà dei servizi segreti britannici - un libro di memorie che uscirà l'anno prossimo e in cui «ben altri personaggi» saranno messi alla berlina: 24 in tutto, fra «deputati, lord, giornalisti e scienziati». Londra trema perché Gordievsky è tenutario dei segreti più scomodi della guerra fredda. Ma senza aspettare il suo libro il titolo è drammatico, «Prossima fermata esecuzione» - un altro agente sovietico accusa un conosciutissimo personaggio di essere stato una delle sue principali fonti d'informazione duranti gli anni trascorsi in Inghilterra. Olcg Tsarev, colonnello del Kgb, afferma infatti di avere avuto compromettenti contatti nella seconda metà degli Anni Settanta con Peter Jay, genero del primo ministro laborista James Callaghan che lo nominò ambasciatore britannico a Washington fra il 1977 e il 1979. Ora è l'esperto finanziario della Bbc. Tsarev si era spacciato per corrispondente del quotidiano sovietico Sotsialisticheskaja Industria, ma il suo vero lavoro consisteva ncll'assoldare agenti e soprattutto nel giustificare con Mosca le ingenti spese del suo ufficio. Jay faceva al caso suo: celebre e bene informato, fu invitato a colazione «sei o sette volte»; in altre occasioni Tsarev gli telefonava per avere un parere su temi che il Kgb segnalava da Mosca. «Sono senza parole», ha commentato ieri l'interessato; ma ha aggiunto di non avere mai detto all'uomo del Kgb nulla che già non fosse comparso sui giornali inglesi. Non nega tuttavia i contatti: «Certo, l'ho incontrato ma non ricordo neppure il suo nome. E' chiaro che il Kgb non era più sotto controllo e aveva troppo denaro da spendere». Per il momento, tuttavia, ò su Richard Gott che si rovesciano lo accuse più velenose. Il critico letterario del Guardian, che aveva ammesso con il direttore Peter Preston di avere ricevuto «oro rosso» sotto forma di viaggi gratuiti all'estero, ma che aveva negato di essere mai stato una spia o di avere ricevuto denaro, si prende ora del bugiardo da Gordievsky. Era molto più importante per il Kgb di quanto si suggerisca in questi giorni, ha detto l'ex uomo di Mosca; anzi era uno dei «pochissimi uomini influenti» reclutati in Inghilterra. E ricevette non solo viaggi, ma anche 10 mila sterline (circa 25 milioni di lire al cambio d'oggi). «La sua reputazione (come informatore, ndr) era ottima». Gordievsky parla a ruota libera con il Sunday Telegraph, edizione domenicale del Daily Telegraph e compagno di scuderia dello Spectator che aveva rivelato la vicenda. E questo spinge l'Obscrver, che è a sua volta del¬ la stessa scuderia del Guardian, ad affermare - come già aveva fatto Preston in modo più velato - che dietro quelle rivelazioni c'è lo zampino dell'establishment inglese e dei servizi segreti, bruciati dalle rivelazioni con cui nelle scorse settimane il Guardian aveva messo alla berlina alcuni personaggi del governo Major. Le spie rientrano così nella guerra fra i giornali inglesi, e nelle vicende che contrappongono stampa e governo. Goti., dice Gordievsky, gli dava «informazioni su personalità giornalistiche e politiche, giudizi e previsioni»; e scrisse anche, da buon simpatizzante, alcuni articoli positivi su Poi Poi, i Khmer rossi, Honecker. Il ruolo del giornalista del Guardian (ira ritenuto così importante che le istruzioni da Mosca arrivavano por valigia diplomatica su microfilm da distruggere appena letti. Ma insiste: perché fermarsi a Gott? Non è che uno dei tanti, tutte figure di primo piano. Per questo Londra trema. Fabio Galvano 1 Dietro le accuse al critico del Guardian ci sarebbero i servizi inglesi 1 Il critico letterario del Guardian, Richard Gott

Persone citate: Goti, Gott, Honecker, James Callaghan, Peter Jay, Peter Preston, Richard Gott