Tanti delitti un solo rituale di S. Man.

Tanti delitti, un solo rituale Tanti delitti, un solo rituale Da Napoli a Savona, gli orrori di corpi abbandonati nella valigia Sono i killer della valigia: uccidono e tagliano a pezzi le proprie vittime, le rinchiudono in borsoni, poi le abbandonano in boschi o discariche. Non sono soltanto personaggi della letteratura e del cinema noir, ma assassini in carne e ossa. Uno di loro colpisce nel Natale del 1983. Anna Brisanti, 27 anni, di Napoli, sparisce di casa. Dopo la denuncia e mesi di vane ricerche, i genitori perdono la speranza. La loro figlia era gravemente malata e soffriva di crisi depressive. Pensano a un gesto disperato e se ne fanno una ragione. Ma sei anni dopo, per un altro assassinio, viene arrestato a Napoli Andrea Rea, 33 anni. L'uomo confessa di aver accoltellato la ragazza, di averla rinchiusa in un sacco di juta e di averla gettata in mare. Agli agenti, con espressione assorta, motiva così il suo gesto: «Quella donna doveva scomparire perché era una minaccia per mio padre e per l'intera umanità». Nell'autunno '84 la vittima è Giacinta Zamparelli, 21 anni, di Torino, tossicodipendente senza fissa dimora e un'esistenza trascinata sulle strade alla ricerca di denaro per la dose. Il corpo della giovane viene trovato dentro una valigia gettata nella discarica di San Gillio, alla periferia della città. Ci sono indagini, interrogatori e fermi, ma il caso rimane aperto. Teatro di un altro delitto è ancora una discarica sulle immediate alture di Spotorno, in provincia di Savona. Il rituale è sempre lo stesso: cadavere di donna tagliato a pezzi, rinchiuso in una sacca e gettato. Siamo nell'aprile del 1988. Gli inquirenti pensano a un serial killer, ma nei precedenti delitti nella zona manca l'elemento «valigia». Un killer della valigia colpisce di nuovo a Napoli nel settembre del 1989. E' quell'Andrea Rea che poi confesserà anche l'assassinio di Anna Brisanti, sei anni prima. Rea ammette di aver ucciso Silvana Antinozzi e di averne abbandonato il cadavere in via Marechiaro. Gli inquirenti sospettano che sia lui il responsabile della sparizione misteriosa di altre cinque donne. Silvana Antinozzi assomigliava in maniera impressionante alla prima vittima: bionda, minuta, carnagione chiara. Il nome di Anna era segnato con altri nove in una pagina del diario sul quale da anni Andrea annotava i suoi pensieri di morte. Un elenco di vittime designate, conoscenti e vicine di casa che il folle non ha avuto il tempo di colpire. [s. man.]

Persone citate: Andrea Rea, Anna Brisanti, Giacinta Zamparelli, Rea, Silvana Antinozzi

Luoghi citati: Napoli, San Gillio, Savona, Spotorno, Torino