La coppia Tieri-Lojodice dal 6 dicembre in una commedia di equivoci e scambi

L'ALLEGRO TACCHINO DI FEYDEAU L'ALLEGRO TACCHINO DI FEYDEAU La coppia Tieri-Lojodice dal 6 dicembre in una commedia di equivoci e scambi LA stagione del Teatro Stabile propone questa settimana un testo brillante, uno dei capolavori del teatro comico di ogni tempo. Si tratta di «Il tacchino», un vaudeville di Georges Feydeau, nell'allestimento della Comunità Teatrale Italiana, firmato da Giancarlo Sepe. Protagonista della pièce, una delle grandi coppie della nostra scena: Araldo Tieri e Giuliana Lojodice (foto). L'appuntamento è all'Alfieri, dal 6 all'11 dicembre. Scene e costumi sono di Luigi Perego, musiche di Harmonia Team. Altri interpreti, Bruno Maccallini, Loredana Martinez e Maria Paiato. «Il tacchino» - con la traduzione letterale da «Le dindon» si perde il significato allusivo di «allocco» - scritto nel 1896, è un classico del vaudeville, con le sue regole precise, i suoi imbrogli, le coincidenze, i qui prò quo. E' una sorta di «antologia» in cui si possono trovare tutti i caratteri e gli ingredienti di una perfetta «pochade». La storia è quella di un brillante giovanotto, un intrepido conquistatore di mogli altrui, sempre pronto a correre qualunque rischio pur di aggiungere un nome al suo carnet di «tombeur de femmes». Un giorno il giovane si trova a ricevere in visita, una dopo l'altra, tutte le donne che ha cercato di sedurre, che ha sedotto, che ha tallonato, o che ha invano assediato. La cosa accade, naturalmente, nel momento meno opportuno: alla fine, non gli rimarrà altro scampo che la fuga. Lo spunto della commedia non era nuovo nemmeno cento anni fa, ma Feydeau riesce lo stesso a mettere in moto una macchina infernale di incidenti, contrattempi, complicazioni, dove tutto è previsto, e nello stesso tempo tutto risulta inaspettato. I banali equivoci si sommano agli errori, agli scambi di orario, agli scambi di persona e - non poteva mancare - a quelli di camera d'albergo: si entra, si esce, ci si spoglia, ci si riveste, si insulta, si corteggia, sempre in coppia, sempre freneticamente. Una prova brillante, per la coppia Tieri-Lqjodice, dopo tanti testi seri. Araldo Tieri, che un anno fa ha ricevuto il Premio Renato Simoni «Una vita per il teatro», suole dire: «Io sono un disordinato, non ho mai pianificato il mio lavoro. Ho fatto quello che capitava. L'importante per me è che un personaggio mi piaccia, mi affascini in qualche modo». Cristina Caccia