Bianco mantello per dodici sorelle

II consorzio Dolomiti Superski compie vent'anni: un comprensorio unico al mondo II consorzio Dolomiti Superski compie vent'anni: un comprensorio unico al mondo Bianco mantello per dodici sorelle Si stende su tre province, dove si parlano tre lingue ALL'arrivo di ogni stagione invernale ci si affanna a stilare classifiche. Qual è il comprensorio più vasto, quale il meglio innevato, quale con gli impianti più moderni e le piste più lunghe. Il Dolomiti Superski è un carosello che gira, e gira benissimo, ormai da vent'anni. Per spianare ogni equivoco ricordiamo subito che il Dolomiti Superski è essenzialmente basato su accordi tariffari: cioè le 12 valli che lo compongono praticano (ovviamente esistono anche skipass delle singole stazioni) una tariffa comune, giornaliera, settimanale, stagionale, valida su tutto il «domarne skiable»; soltanto alcune valli sono unite fisicamente e sono fra le più note e frequentate. Tutto cominciò nel 1974 quando 6 zone sciistiche, Cortina d'Ampezzo, Pian de Corones, Alta Badia, Val Gardena-Alpe di Siusi, FassaCarezza e Arabba decisero di riunirsi sotto un unico skipass. Arrivare ai numeri attuali non è stata cosa facile: basti pensare che le valli del Superski appartengono a tre diverse province, Bolzano, Trento e Belluno (quindi Regione 464 impianti, 1200 km di piste, 170 piscine, 200 mila posti letto LA sua creazione data a dieci anni fa e l'anno scorso il comprensorio del Civetta ha chiuso la «splendida dozzina» delle valli che formano il Dolomiti Superski, il più grande carosello sciistico del mondo. Queste dolci vallate bellunesi hanno un passato sciistico abbastanza recente: dagli Anni Trenta ai Cinquanta erano meta abituale dei più bravi alpinisti (sul Civetta esistono vie di sesto grado aperte allora e che nulla anche oggi hanno perduto in difficoltà e impegno) e di un turismo contemplativo e familiare. Ora invece appartengono di buon diritto alle superstar della vacanza invernale. Due telecabine, cinque seggiovie, venti skilifts per una portata oraria di quasi trentamila persone servono 80 chilometri di piste di cui 33 dotate di innevamento programmato; quasi diecimila posti letto ne fanno un'area in forte espansione. Unico punto dolente per gli operatori turi- Veneto, notoriamente meno munifica verso il turismo delle Regioni a statuto speciale); che nel comprensorio si parla italiano, tedesco e ladino; che sono forti le perplessità a unirsi ad altre località più dotate; che sotto l'egida di un unico marchio e di un unico prezzo stanno oltre 100 società di impianti di risalita. I risultati comunque sono eclatanti. Il Dolomiti Superski oggi comprende 464 impianti di risalita (di cui quasi 90 tra funivie, telecabine e seggiovie ad agganciamento automatico) per una portata oraria di oltre mezzo milione di sciatori; sui 1200 chilometri di piste per discesa battute quasi 500 sono dotate di innevamento programmato (crediamo che fuori dagli Stati Uniti sia in assoluto la percentuale più elevata) e ancora 1200 km per lo sci di fondo. E poi: oltre 1500 maestri di sci, 170 piscine coperte tra pubbliche e private e quasi 200 mila posti letto. Cifre da far impallidire chiunque. L'abbonamento giornaliero (indispensabile se si toccano più valli, tipico il caso della celebre «Sella Ronda») costa 44 o 49 mila lire a seconda del periodo; il settimanale (è lo skipass più venduto, visto che la stragrande maggioranza dei turisti in queste valli soggiorna per una «settimana bianca» in albergo) costa 224 o 258 mila; la tessera stagionale è estremamente conveniente: 720 mila lire e la possibilità di sciare gratis per 14 giorni in cinque grandi comprensori austriaci. Vent'anni fa si iniziò con un'i¬ dea luminosa, e specie le ultime stagioni hanno visto una crescita massiccia degli investimenti, sempre nell'ottica di non aprire allo sci territori nuovi, ma usare meglio quelli esistenti (ad esempio a Santa Cristina la cabinovia Danterceppies è stata rifatta quattro volte, sempre più potente e veloce). Dodici valli sono in grado di coprire le esigenze più diverse di panorami, piste, prezzi. Da Cortina, splendida e mondana, ma con il suo sci di gran classe alle Tofane o al Cristallo; Pian de Corones, un concentrato di sci nel paesaggio dolcissimo della Pusteria; l'Alta Badia e la Val Gardena dove corrono i campioni di Coppa del Mondo e i turisti scoprono lo sci itinerante intorno ai passi dolomitici; il pianoro assolato dell'Alpe di Siusi e la Val di Fassa da cui lo sguardo spazia sulla Marmolada. Solo esempi di una scelta difficile, ma comunque premiante. Se in vent'anni il Dolomiti Superski ha trasportato sui propri impianti 527 milioni di sciatori, ci sarà pure un valido motivo. Gigi Mattana Panorama delle Tofane viste dalla Forcella di Giau, a poca distanza da Selva di Cadore 29 Dicembre/2 Gennaio Voli di linea da Torino, hotel centrale "**, pensione completa, 2 cenoni di fine anno, visite, accompagnatore L. 1.730.000. 30 Dic.jl Gen. FINE ANNO IN SAVOIA L. 680.000 30DÌC./1 Gen. FINE ANNO IN TOSCANA L 610.000 M.G.M. VIAGGI - Tel. 011/817.76.29 o presso la Vs. Agenzia di fiducia Possiamo proseguire utilizzando le due seggiovie che salgono una ai 1850 metri di Pra della Costa, l'altra (è una quadriposto ad agganciamento automatico) ai 1920 metri di Col di Baldi consentendo l'ingresso nel cuore di tutto il comprensorio. Dal Col di Baldi infatti è possibile raggiungere sci ai piedi gli impianti della Val Zoldana, di Palafavera e di Selva di Cadore. A Pecol, in Val Zoldana, una telecabina a dodici posti sale ai quasi 1800 metri di Pian del Crep; altre seggiovie come la «Coste» e la Pioda a Palafavera consentono il collegamento con il resto del comprensorio. Sono giornate splendide quelle di una vacanza in queste valli; lo sci è assolato e mai troppo impegnativo, l'ambiente è ancora integro, i paesaggi sono da estatica ammirazione e la sera una robusta cucina (cacciagione con polenta, funghi, formaggio fritto, i Casonziéi) offre un'altra ricompensa. [g. m.l

Persone citate: Baldi, Dal Col, Fassa, Giau, Gigi Mattana