Apologia altoatesina della gola

Apologia altoatesina della gola Apologia altoatesina della gola Zuppa di/inferii, parfait di trota e grandi dolci I cose da aggiustare ce ne sono, una anche grave. Non si può buttare a terra le briciole di un tavolo che è stato lasciato dal cliente e non cambiare la tovaglia, in un ristorante di questo livello, e nemmeno si deve passare davanti alla faccia con le posate, se basterebbe fare un passo in più, girarti attorno e metterle dalla parte giusta; le toilette, poi, sono immacolate ma modestine... Ma tutto il negativo finisce qua, perché nel cuore di Merano, in quell'Italia che non è Italia, trovate una delle migliori cucine in assoluto della nostra penisola. Un'altra Italia: mollemente seduti ai larghi comodi tavoli di questo lussuoso ristorante, rimirando dalle ampie vetrate il grande prato ben tenuto della piazza di fronte a voi, vedrete i vigili fischiare (e magari dare anche multe sacrosante) a chi butta carta in terra o calpesta l'aiuola. Un rigore, un'attenzione, un ordine, che trovate anche nelle piccole cose, perfino nella linea gastronomica di questo ristorante dove i rigorosi piatti altoatesini si sposano alla fantasia imbrigliata dal buon gusto e dal senso dell'equilibrio. Se un trasparente piatto color ghiaccio, una spruzzata di rafano ed erba cipollina triturata accompagnano il parfait di trota affumicata; il pane nero alla ricotta unisce il rombo e salmone al basilico in carpaccio; la terrina di manzo con funghi e confìt di cipolla è un capolavoro prima alla vista e poi al palato. Ma non è finita qui l'apologia della gola, perché la zuppa di funghi finferli è una corroborante calda delizia, i ravioli ripieni di melanzane (andrebbero, però, cotte di più), al burro e formaggio sono una ventata di calore mediterraneo; se i gamberi sono da mi- Pier Maria Paoletti, primo grande cantore della critica gastronomica, presentava i più grandi ristoranti italiani. Andrea, che allora era in copertina, davanti ad una sfrigolante lampada, è salito un anno fa nel Paradiso dei grandi cuochi. I suoi successori, Walter Oberrauch ai fornelli e Peppi Nothdurfter in sala (che Andrea aveva lasciato per approdare a Nuova York), tramandano, nel nome del Maestro, una cucina indimenticabile. Il tutto in un ambiente di grande eleganza ma anche caldo ed intimo, tra poltroncine in paglia di Vienna nere, fiori nei grandi bicchieri, bellissime opere di arte contemporanea illuminate da piccole vezzose alogene. 90-100 mila lire per un pranzo medio completo in uno dei più interessanti ristoranti di casa nostra. (Ultima prova: 7 settembre 1994) Merano (Bolzano) ANDREA Via Galilei 44. Tel. (0473) 23.74.00. Chiuso lunedì (d'inverno anche domenica sera). Carte di credito: Am.Ex., Visa, Cadasi, Diners Voto: 17/20 Fascia di prezzo: A Ai tO MILA LIRE E OLTRE Bi 70/90 MILA LIRE Ci 48/70 MILA LIRE Dl SOTTO LE 43 MILA LIRE gliorare, il resto dei pesci in guazzetto sono una bontà; la coda di bue brasata con gnocchi di pane nero, inghirlandata da un purè originale al prezzemolo sono da andar giù di testa. Anche i dolci sono succulenti, sontuosi: il morbido tortino al cioccolato con salsa di vaniglia ed i cioccolatini fatti in casa in cui nocciole e mandorle davano un tocco di soavità diversa dal solito. Il tutto in un posto indimenticabile, così come non dimenticherò quel supplemento di un Panorama di una ventina di anni fa, dove Edoardo Raspolli

Persone citate: Edoardo Raspolli, Mila Lire, Peppi Nothdurfter, Pier Maria Paoletti, Walter Oberrauch

Luoghi citati: Bolzano, Italia, Merano, Nuova York, Vienna