Guerra ai virus informatici
TECNOLOGIA TECNOLOGIA Guerra ai virus informatici Si pensa a un computer con sistema immunitario Linee ad alta tensione Nuovo studio sui rischi i L cancro è legato all'invecchiamento e a fattori ambientali. Il timore è ora rivolto anche all'esposizione ai campi elettromagnetici: un tema sul quale il mondo scientifico è diviso. Dal '79 ad oggi indizi epidemiologici sulla cancerogenicità dei campi elettromagnetici sono stati acquisiti da alcuni oncologi, secondo i quali possono determinare un aumento dei linfomi, delle leucemie e dei tumori al sistema nervoso centrale. J EFFREY Kephart, ricercatore dell'Ibm, ha stimato che attualmente esistano circa 2000 virus per il sistma operativo Dos. All'interno di un computer un virus è un software che «contagia» il sistema operativo in modo che provochi danni a se stesso. Viene chiamato «virus» appunto perché il suo comportamento assomiglia a quello dei virus che provocano le malattie. Purtroppo i «pirati» che realizzano questi software stanno aumentando. A questo ritmo nell'anno 2000 avremo in circolazione circa 10 milioni di virus per il solo mondo Dos. Per combattere un virus è nata una vera e propria industria degli antivirus informatici. Generalmente questi programmi esaminano il contenuto software di un computer e cercano sequenze particolari di istruzioni che segnalano l'esistenza di un virus. Il processo è laborioso: per quante società possano nascere in questo campo, è difficile che ce ne possano essere 10 milioni nell'anno 2000. Ragion per cui l'informatica mondiale rischia di rimanere paralizzata per colpa di tutti i virus che saranno liberi di contagiare i computer di mezzo mondo spargendosi attraverso le strutture di telecomunicazione sempre più capillari. Se combattere ciascun virus costruendo un apposito antivirus non è praticabile, cosa si può fare? La soluzione che è venuta in mente a Kephart e altri è quella di dotare il computer di un suo sistema immunitario, che entri automaticamente in funzione ogni volta che il suo sistema operativo venga invaso da un virus. Questo sistema immunitario dovrebbe svolgere tre funzioni: 1) capire che il sistema operativo è stato attaccato da un virus; 2) costruire l'anticorpo che lo neutralizzi; 3) ricordarsi questo virus nel caso tornasse in futuro. Proprio come fa il nostro sistema immunitario. Il punto più difficile è il primo. Ancora una volta l'ispirazione viene però dal nostro corpo: il sistema immunitario «attira» i virus verso le cellule che servono poi a produrre l'anticorpo. Analogamente il computer sarà dotato di un insieme di progammi fasulli che induranno in tentazione i virus con lo scopo di poterli intrappolare subito. Al di là dell'utilità pratica, quella di Kephart è una delle prime applicazioni di quella che gli americani chiamano «ALife» (per «artificial life»), la disciplina inventata una decina d'anni fa da Chris Langton che ambisce a costruire software che si comportino come organismi viventi. Nel Veneto, ad esempio, è sotto accusa un elettrodotto da 350 mila wolt che dal Vicentino attraversa la Marca trevigiana fino a raggiungere il Friuli. Questa struttura potrebbe rappresentare, a detta degli ambientalisti e del professor Maltoni, un pericolo per i residenti della zona. L'Istituto Bernardino Ramazzini, che in Emilia conta una decina di centri, ha inaugu¬ Piero Scaruff i rato in questi giorni una sezione anche nel Veneto, dove la mortalità per cancro è molto elevata. Sarà lo stesso Istituto, per fornire la prova che le onde elettromagnetiche sono dannose alla salute dell'uomo, ad avviare nel '95 una ricerca che avrà la durata di quattro anni e costerà qualche miliardo. La fase progettuale è ormai conclusa. Cinquemila ratti verranno esposti a campi elettromagnetici di diversa potenza, dalla fase prenatale alla loro morte spontanea. Ciò servirà a valutare la cancerogenicità delle onde elettromagnetiche e verranno forniti dati quantitativi indiscutibili sulla relazione tra dose ed effetto. Intanto, presso gli Editori Riuniti, dedicato a questo problema, è appena uscito il libro di Luca Carra «Onde sospette», con prefazione di Giorgio Nebbia. Chiara Carminati Fulvio Romano
Persone citate: Carminati, Carra, Chris Langton, Fulvio Romano, Giorgio Nebbia, Maltoni, Piero Scaruff
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