Scalfaro e il Tg2 bufferà infinita di Maria Grazia Bruzzone
Cossiga sta con il Capo dello Stato: «Ha fatto bene, solo il Tg3 è corretto» Cossiga sta con il Capo dello Stato: «Ha fatto bene, solo il Tg3 è corretto» Scalfaro e il Tg2, bufferà infinita Maroni critica il Presidente ROMA. Scalfaro ha ragione, Scalfaro ha torto (e ad aver ragione e Mentana). Il Presidente ha fatto bene (o ha fatto male) a chiedere la rettifica del servizio del Tg2 in cui non aveva riconosciuto il suo pensiero. Ha fatto bene (o ha fatto male) a farlo pubblicamente. Ma il diritto di rettifica non vale per tutti. Ma allora i diritti dei giornalisti, chi li difende. E se lo avesse l'atto Berlusconi? E continuando cosi, con le cassette preregistrate, dove si andrà a finire? Il giorno dopo. Dopo che il Presidente della Repubblica ha privatamente chiamalo il direttore generale della Rai Billia e ottenuto di correggere il servizio incriminato, dopo che ha pubblicamente attaccato «la distorsione» delle proprie idee fatta dalla televisione, dopo l'editoriale di fuoco in cui Enrico Mentana ha criticato il Capo dello Stato con durezza, ricordandogli che «non e il padrone delle ferriere», quello fra Scalfaro e il Tg2 è diventato un nuovo «caso». Con i tifosi del Presidente, guarda a caso, quasi lutti all'opposizione, e i fans di Mentana quasi tulli fra quelli del Polo. La Lega, manco a dirlo, divisa. E in mezzo, incerti, impauriti e titubanti i sindacati della Rai, Usigrai in tcsla, che il giorno del bollo se ne erano stali ben zilti. E oggi si trovano nell'imbarazzo fra la difesa «politica» di Scalfaro e quella «necessaria» dei giornalisti e della stessa Hai. Difende a oltranza il Presidente il senatore pidiessino Antonello Falomi. «Non mi pare ci sia stalo nessun intervento censorio, ma solo l'espressione del diritto di rettifica riconosciuto a tutti i cittadini per legge», spiega Falomi. Ribadendo che la rettifica «era finalizzata a chiarire la posizione di Scalfaro, che non voleva criticare il pool di Mani Pulite». Gli fa eco Rosy Bindi: «Il ricorso alla telefonata era un rimedio necessario, anche se, si spera, eccezionale». Ai vertici della Vigilanza, per una volta, a difendere il Presidente è più l'azzurro Taradash del progressista Paissan. Per entrambi lutti hanno il diritto di ripristinare la verità. «A partire dal Primo Cittadino», precisa Taradash. Ma, secondo Paissan, «meglio sarebbe stata una presa di posizione pubblica che un intervento diretto chi.' potrebbe essere visto come un gesto autoritativo». Insomma, bene ha fatto Scalfaro a protestare esternando, ma non a telefonare a Billia. Gesto che Taradash trova invece «assolutamente legittimo». Un plauso al Presidente arriva anche dal fuori campo, dal suo predessore Cossiga, il quale non manca di ricordare che, durante il suo settennato, la «Rai distorse sistematicamente» il suo pensiero «tranne il Tg3». Dalla Lega, il capogruppo Petrini approva il Presidente («inler- vento legittimo») e critica Mentana («che ha ecceduto»). Ma Bobo Maroni, che intercetta per caso il direttore del Tg5 a Montecitorio, gli fa i complimenti. «Se sono io che rettifico - lamenta il ministro - si parla di retromarcia. Se lo fa Scalfaro invece...». Mentana già che c'è ribadisce le sue critiche: «Quel che è avvenuto, è un'imposizione di rettifica, por di più al buio, tanto che lo si ò saputo a posteriori e in modo nebuloso. Ma cos'i si scredita l'intera Rai. Di più, ci rimettiamo tulli». Fabrizio del Noce gli dà ragione, ma solo a metà. Nulla da ridire sulla richiesta di correzione ma, al contrario di Paissan, non ha gradito l'esternazione, che considera «una lezione morale esagerata». Un opinione condivisa dal senatore di An de Corato, per il quale «la rettifica bastava e avanzava». Più esplicito Francesco Storace, che denuncia l'ipocrisia intorno a qusta vicenda. «Se Billia si fosse catapultato a Saxa Rubra per correggere un servizio relativo a Berlusconi, in Rai sarebbe stata la rivoluzione». Alla Rai, Vigorelli plaude a Mentana contro Scalfaro, mentre un'idea forse geniale ce l'ha Carlo Rossella che, fiero del suo Tgl imparziale, propone una rubrica settimanale di rettifiche. Intanto, il cdr Tg2 trova il coraggio di uscire allo scoperto difendendo i servizi di Rocco Tolfa «professionalmente corretti». I Cento si limitano a notare che in Rai «il diritto di rettifica non esiste, tanto meno per il cittadino». E il comunicato del'Usigrai tenta di districarsi fra le lodi al Presidente «di cui ha sempre apprezzato il grande equilibrio», e il «rischio che il diritto di rettifica si trasformi in una pressione sul¬ l'autonomia dei giornalisti». Tanto che «ci si sarebbe aspettati un atteggiamento più fermo da parte dei vertici Rai». Forse è tutta colpa deH'«alta temperatura» intorno all'informazione. Tema di cui l'Usigrai discuterà forse con Scalfaro nell'incontro fissato per oggi. Controcorrente il commento dell'ex segretario Giulietti, contrario al gesto del Presidente. «Quando si comincia con le cassette preregistrate, non si sa dove si va a finire». Maria Grazia Bruzzone Il presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro
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