«Non seguo in manette la bara di Stetano»

«Non seguo in manette la bara di Stetano» Cagliari, il giudice aveva concesso un'ora sotto scorta. L'avvocato: «Non è un boss pericoloso» «Non seguo in manette la bara di Stetano» Detenuto rinuncia alpermesso per ifunerali del figlio REGOLE SOTTO ACCUSA CCAGLIARI ARCERE duro, si diceva una volta. E pare che la definizione sia ancora valida. Da una cella del penitenziario di Cagliari, un detenuto ha chiesto due giorni fa di poter seguire i funerali del figlio, morto venerdì notte in un incidente stradale mentre viaggiava in moto. «Vada pure, ma con le manette ai polsi, e accompagnato dai carabinieri. Ha un'ora di tempo», ha risposto il giudice di sorveglianza del tribunale del capoluogo isolano. «A queste condizioni preferisco restare qui», ha replicato il recluso, Celeste Frau, 54 anni, sfasciacarrozze di Assemini, centro ad una decina di chilometri dalla capitale isolana. Il caso, quasi un replay del detenuto portato di recente in catene al capezzale della figlia morente per un tumore, è stato denunciato ieri dall'avvocato Mario Canessa: «Mi ha chiamato in lacrime la moglie del detenuto e mi ha raccontato la vicenda. Poiché controllo sempre quanto riferiscono i detenuti ai loro parenti, mi sono recato dal giudice Giorgio Cannas e gli ho domandato lumi. "E' una mia facoltà e l'ho esercitata", mi ha risposto il magistrato. Il colloquio si è praticamente chiuso così», ha spiegato il legale. La bara di Stefano Frau, 21 anni, padre di una bimba di 18 mesi, è stata accompagnata al cimitero di Assemini dagli altri parenti, oltre che dagli ami- ci del morto. Il padre non se l'è sentita di dare l'ultimo saluto al suo ragazzo in quelle condizioni, di accarezzare il legno lucido del feretro con le mani legate nelle manette. La dignità ha fatto premio sull'amore paterno. E, forse, ha prevalso il timore che il vederlo comparire al funerale in manette spezzasse il cuore ai familiari. Anche perché Celeste Frau non è un esponente di spicco dell'anonima sequestri sarda o un sanguinario assassino. Ha una fedina penale di tutto rispetto ma sconta un anno eli mesi di reclusione, un residuo di pena di varie condanne inflittegli negli anni scorsi. Il detenuto era stato riconosciuto responsabile di omicidio colposo: mentre guidava, senza patente, un pulmino, aveva investito un giovane che viaggiava a bordo di un ciclo¬ motore provocandone la morte. Era stato inoltre riconosciuto responsabile di furto. Stamane doveva presentarsi davanti al pretore di Decimomannu. «Deve rispondere - ha chiarito il difensore - di guida in stato di ebbrezza, oltraggio e danneggiamento di un divano di una stazione dei carabinieri». Reati non di secondo piano, ma le misure di sicurezza scattate nei suoi confronti sono parse a tanti più adeguate a un boss di Cosa nostra o della 'ndrangheta. L'avvocato Canessa non è riuscito a capirne le ragioni: «Il colloquio con il dottor Cannas - ha riferito - è stato brevissimo. Non mi ha lasciato neppure il tempo di prospettargli la situazione. Mi ha risposto che si trattava di un procedimento amministrativo sul quale aveva piena discrezionalità. E mi ha invitato ad uscire dall'ufficio». «Non capisco perché il magistrato ce l'abbia tanto con mio marito», ha singhiozzato la moglie dello sfasciacarrozze. Il caso, comunque, non sembra destinato a chiudersi presto, né a restare sul piano della sensibilità umana. L'avvocato Canessa ha deciso di presentare una relazione sull'episodio al consiglio dell'ordine degli avvocati di Cagliari. «La esamineremo e vedremo il da farsi», ha commentato Gianfranco Macciotta, presidente dell'ordine. «Certo - ha soggiunto - non è possibile indignarsi solo quando un politico come Enzo Carra viene condotto in aula con le mani serrate nei ferri da campagna e poi accettare in silenzio che un detenuto debba rendere in manette l'ultimo saluto al figlio. Tra legali e magistrati, inoltre, deve esserci sempre un rapporto dialettico. Vogliamo capire se anche stavolta è avvenuto». Corrado Grandesso

Persone citate: Canessa, Cannas, Celeste Frau, Corrado Grandesso, Enzo Carra, Gianfranco Macciotta, Giorgio Cannas, Mario Canessa

Luoghi citati: Assemini, Cagliari, Decimomannu