«Di Pietro si dimette» giallo nel pool

Cusani presenta un memoriale in cui accusa il pm di «frequenta2ioni» con gli inquisiti Cusani presenta un memoriale in cui accusa il pm di «frequenta2ioni» con gli inquisiti «Di Pietro si dimette», giallo nel pool Improvviso vertice in Procura, nessuno smentisce la voce MILANO. Un vertice in procura, mentre Antonio Di Pietro sta concludendo la prima parte della sua requisitoria al processo Enimont. Un memoriale velenoso di Sergio Cusani, con insinuazioni sulle «frequentazioni» di inquisiti da parte del magistrato. E, a sera, un'agenzia che rimette in circolo «l'ipotesi dell'esistenza di una lettera di dimissioni» di Di Pietro, già annunciata in diretta tv da Emilio Fede. Quanto basta per far riesplodere discussioni e polemiche attorno al futuro del pm di Mani pulite. Anche perché dalla procura continua a mancare una smentita chiara e netta. Lo stesso Di Pietro si limita ad allargare le braccia e a dire: «Io sto lavorando, continuo a lavorare». E in serata, uscendo dal Palazzo di giustizia, si è limitato a dire: «Non mi è mai piaciuto essere usato». E tutto ciò non basta a dissipare le voci. Ma cosa è successo ieri? Cosa ha nuovamente scatenato la ridda di ipotesi su un possibile abbandono da parte del pm? E poi: sono ipotesi diciamo così «neutre» o c'è qualcuno che ha tutto l'interesse a sbandierarle, cercando di prendere in contropiede una possibile iniziativa del magistrato? E poi, ancora: è un caso se proprio ieri Sergio Cusani si è rifatto vivo? L'unico fatto certo è che c'è stata una riunione del pool Ma- ni pulite dal procuratore capo Borrelli. Non è un fatto strano: il «vertice» si tiene ormai praticamente tutti i giorni. Per di più la riunione comincia mentre Di Pietro è ancora in aula: il pm fa in tempo a partecipare solo alla fine. Fossero state davvero le sue dimissioni l'argomento in discussione, sareb¬ be stata una scelta di tempi ben strana. E dunque non stupisce che Gerardo D'Ambrosio smentisca che si sia parlato di una lettera di dimissioni di Di Pietro. Ma smentisce solo questo, D'Ambrosio. Non dice, ad esempio «la lettera non esiste». E d'altro canto Borrelli conti¬ nua a rifiutare ogni commento. Insomma, quanto basta perché anche l'Ansa, l'agenzia più cauta e attenta, scriva: «Alla riunione si sarebbe parlato di una iniziativa (o importante comunicazione) che Di Pietro intenderebbe prendere e che potrebbe essere annunciata domani (oggi, ndr) al termine del¬ la requisitoria Enimont». Sarà casuale, ma anche Fede, dall'anonimo foglietto letto e stracciato in diretta, aveva tratto la notizia che l'annuncio di dimissioni sarebbe arrivato proprio alla fine della requisitoria. L'attesa, a questo punto, non è lunga. E se il pm sta valutando in solitudine che fare, potrebbero pesargli i veleni che continuano a piovergli addosso. Da Sergio Cusani, ad esempio, i cui attacchi arrivano sempre puntualmente nei momenti più critici per il pool (decreto Biondi, indagine dogli ispettori, etc). Ieri infatti, al processo Eni-Sai, ha fatto ave- re un nuovo memoriale. Teoricamente doveva servirgli a scagionarlo dall'accusa di corruzione per aver ricevuto un miliardo dal professor Aldo Molino, l'intermediario tra l'Eni e la Sai. In realtà, più che a difendersi ha pensato soprattutto ad attaccare. E non tanto il pm di quel processo, Fabio De Pasquale, quanto il pool Mani pulite e specialmente Di Pietro. Scrivo infatti Cusani: «La tesi del pm (De Pasquale, ndr) parrebbe quella delle affinità elettivo anche in campo criminale. Se questo pericoloso teorema fosse accolto, allora le assiduo o amicali frequentazioni del dottor Di Pietro con Pillittcri, Prada, Radaelli, D'Adamo, Maggiorenni e Gorini (cioè una serie di politici o imprenditori inquisiti, ndr) dovrebbero indurre per lo meno a qualche diffidenza nei confronti del magistrato più famoso d'Italia, a meno di non volerlo considerare un infiltrato con cattive frequentazioni effettuate solo por spirito di servizio». Sufficiente corno dose di veleno? Non bastasse ce n'è anche por un altro pm del pool, Francesco Greco: «De Pasquale mi ha definito un irriducibile. E' un termine riferibile alla teoria politica dell'insurrezione contro lo Stato. Teoria alla quale io, a differenza del dottor Greco, non ho mai adorilo». [r. m.] ■■ Qualcuno parla di pentiti della procura? Questi sono pentiti solo quando non hanno più scappatoie per scappare ijij C'è chi dice: "Perché non indagate sul pei?". E io rispondo: "Pei, nato a, il". La responsabilità penale è personale, non si può imputare a un'entità J J ti Ad arrampicarsi sugli specchi c'è sempre il rischio di scivolare n (si riferiva a Sergio Cusani) ■■ Qualcuno parla di pentiti della procura? Questi sono pentiti solo quando non hanno più scappatoie per scappare ijij C'è chi dice: "Perché non indagate sul pei?". E io rispondo: "Pei, nato a, il". La responsabilità penale è personale, non si può imputare a un'entità J J ti Ad arrampicarsi sugli specchi c'è sempre il rischio di scivolare n (si riferiva a Sergio Cusani)

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