la testa di Ruben Sosa rilancia l'Inter

36 L'uruguayano segna a Cremona ed eguaglia Maradona: 81 reti nel nostro campionato la festa di Ruben Sosa rilancia l'Inter Nel finale espulso Bergami CREMONA DAL NOSTRO INVIATO Un rebus ò risolto, l'altro in via eli soluzione. Il primo: Ruben Sosa vale Maraclona, almeno per le statistiche. Lo conforma l'infallibilità dei numeri, che talvolta sanno travalicare la ragione. Per entrambi, 81 reti in 188 partite, l'uruguagio ha eguagliato l'argentino, segnando il suo 5° gol stagionale e ha illuminato con una prodezza da gran opportunista una partita triste e anonima, tra due squadre che si arrangiano sopravvivendo all'emergenza. Secondo rebus: i sospetti aumentano, pare proprio che quella curiosa inserzione sui quotidiani ticinesi («Squadra di serie A, Centro-Nord, Vendesi per 70 miliardi») sia opera di un collaboratore esterno di Pellegrini. E che dunque la società in saldo sia effettivamente l'Inter. Un amico del presidente avrebbe ideato la geniale trovata. Nei prossimi giorni le ipotesi diventeranno certezze. 0 svaniranno nel nulla. Come si sarà capito, le curiosità dietro le quinte superano di gran lunga le emozioni del campo. A Cremona, l'Inter dei Poveri Diavoli (la lista degli assenti comprende in partenza Bergkamp, Jonk, Pancev, Dell'Anno, Festa, Bianchi e Antonio Paganin, alla fine si aggiungerà pure Orlando) si arrabatta e conquista una vittoria che dà morale e serve a riemergere dalle sabbie mobili. Frutto del mestiere, più che di tecnica sopraffina, ma coi tempi che corrono non è il caso di formalizzarsi troppo. La barriera predisposta da Simoni resiste fino alla mezz'ora della ripresa. Garzja è rognoso quanto basta su Sosa e lo tallona costantemente, Dall'Igna mar- tella il vivace (ma nervoso) Deivecchio; a centrocampo Giandebiaggi, Ferraroni e Cristiani non patiscono la giornata mediocre di Seno, Fontolan e Orlandini, né può inpensierirli quella disastrosa di un Berti irriconoscibile. Ma l'uruguagio in cerca di gloria e di record è costantemente in agguato, l'unico capace di trovare motivi speciali. Sosa ci prova in tutti i modi, ha dovuto (più che voluto) giocare nonostante il ginocchio destro scricchiolante per un'infiammazione, tanto vale allora nobilitare l'occasione. Cerca il gol con rabbia. Un destraccio e un colpo di testa nel primo tempo (al 4' e al 46'), fuori di poco. Poi il grande exploit, propiziato tuttavia da un attimo di follia collettiva della difesa cremonese. Siamo al 31 ' della ripresa, cross di Orlando da destra, correzione di Giandebiaggi, poi testata incredibile di Dall'Igna che costringe il suo portiere a una parata miracolo per evitare l'autogol. Ma Turci non può impedire che Sosa si catapulti come un falco famelico sulla respinta e lo infili di testa. Fino a quel momento, per la verità, l'Inter si era vista pochino, persa in una girandola di passaggetti inutili a centrocampo, mai capace di affondare. Sul taccuino soltanto altre tre occasioni (attenzione, non palle gol...): al 16' del primo tempo con un tiro di Bia deviato e parato, al 41' con Del vecchio di testa su punizione di Sosa, e al 2' del secondo tempo con una sberla in mischia di Seno indirizzata proprio su Turci. Nient'altro. Per Simoni, le assenze di Gualco, Verdelli e Sclosa valgono quanto per Bianchi quelle delle sue stelle celebrate. I grigiorossi hanno avuto qualche fiammata gradevole, special- mente all'inizio quando le incursioni di Tentoni sembravano mettere in imbarazzo Paganin. Addirittura al primo minuto si registra un bel tiro di Ferraroni che Pagliuca manda in angolo e al 19' è Dall'Igna a impegnare di testa il portiere nerazzurro. Ma è troppo poco per festeggiare come si dovrebbe i 72 anni dell'inimitabile presidente Luzzara. L'unico che, vinca o perda, ha lo stesso sorriso schietto. Florjancic, buttato nella mischia nella ripresa, avrebbe potuto pareggiare al 37' se fosse arrivato puntuale sul cross da sinistra di Milanese. Invece ha sparacchiato a lato. Qualche isterismo superfluo in campo, verso la fine. Braschi ha dovuto ammonire 7 giocatori e perfino cacciare Bergomi all'ultimo minuto per un fallacelo inutile. Curioso, per una gara in cui è successo davvero poco. Piero Bianco CREMONESE ffe INTIR TURCI 6.5 ^0 PAQLIUCA 6 GARZJA 6 BERGOMI 5.5 MILANESE 5.5 ORLANDO AN! 6 FERRARONI 5.5 (38's.t. NICHETTI) s.v. (24's.t. NICOLINI) s.v. SENO 6 DALL'IGNA 6 PAGANIN M. 5.5 PEDRONI • 5.5 BIA 6.5 CRISTIANI 6 ORLANDINI 6 GIANDEBIAGGI 6.5 BERTIN. 4.5 CHIESA 6 (35' s.t. CONTE M.) s.v. (12's.t.FLORIJANCIC) 5.5 DELVECCHIO 6 DEAGOSTINIS. 6 FONTOLAN 6 TENTONI A. 5.5 SOSA 7 AII.:SIMONI 6 All.: BIANCHI 6 1 Arbitro: BRASCHI 6.5 Reti: s.t.: 31 ' Sosa. Ammoniti: Bia, Ferraroni, Delvecchio, Garzja, Seno, Fiorrancio, Fontolan. Espulsi: s.t.: 45' Bergomi. Spettatori: paganti 8.647, incasso 229.197.000, abbonati 2.840, quota abbonati 119.900.000. Ruben Sosa, autore del gol che ha consentito all'Inter di espugnare Cremona: gli spunti più pericolosi per la difesa di Simoni sono venuti proprio dal bomber uruguaiano

Luoghi citati: Cremona