II Genoa-samurai fa tremare la Samp

i blucerchiati conquistano il derby ma rischiano grosso nell'arrembante finale rossoblu i blucerchiati conquistano il derby ma rischiano grosso nell'arrembante finale rossoblu II Genoa-samurai fa tremare la Samp C'è Miura tra i migliori GENOVA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Il primo gol in campionato del samurai Miura non è bastato al Genoa per evitare la sconfitta nel derby. La Samp ha replicato con l'uno-due di Vierchowod e Lombardo e poi, dopo aver a lungo subito la superiorità territoriale dei rossoblu nel secondo tempo, ha piazzato con Maspero il colpo vincente. Inutile il gol di Galante per un Genoa che, per impegno e abnegazione, avrebbe meritato qualcosa in più. Con una mossa a sorpresa, Pippo Marchioro schierava Miura sin dall'inizio. Una scelta tecnica, non per compiacere il presidente Spinelli al quale i tifosi della Curva Nord, quella rossoblu, avevano dedicato uno striscione definendolo «rumenta», cioè spazzatura, e invitandolo ad andarsene. Miura, uno dei pomi della discordia tra Spinelli e Scoglio, dava ragione al «patron» del Genoa. L'attaccante non giocava titolare dalla prima di campionato a S. Siro dove si fratturò il setto nasale in uno scontro con Baresi. Da allora aveva disputato solo uno spezzone a Cagliari e quasi tutta la ripresa domenica con la Cremonese. La sua presenza in campo premiava anche la lunga attesa dei numerosi fotografi e giornalisti giapponesi che lo seguono da mesi nella sua avventura italiana. Sorrisi, inchini e felicità in tribuna-stampa. Eriksson gli piazzava alle costole Mannini, con Vierchowod su Skuhravy e Ferri libero. E Miura, che non aveva difficoltà a scattare sul terreno leggermente allentato dalla pioggia, per un soffio non beffava la difesa doriana, su tiro-cross di Ruotolo, deviato da Skuhravy (2'). Lo scampato pericolo induceva Eriksson a spostare Vierchowod su Miura, con Mannini sul più lento Skuhravy, e obbligava la Sampdoria a spingere sull'acceleratore. Gullit e Mancini, però, avevano difficoltà ad aprirsi dei varchi nella zona genoana. L'olandese faceva da pivot in attesa del colpo vincente, e riforniva Serena che, da fuori area, impegnava Tacconi nella prima parata (6'). Ma era il Genoa a portarsi in vantaggio al 14' con un fulmineo guizzo di Miura. Su traversone di Marcolin, corretto da Skuhravy, il figlio del Sol Levante bruciava Zenga sul tempo e firmava il suo primo gol nella nostra Serie A. Un gol da campione, quale ci era sembrato tre estati fa, a Kobe e a Tokyo, quando lo vedemmo nella Nazionale nipponica mettere in crisi Kohler e Julio Cesar contro la Juve. Neppure il tempo di gioire per Miura e per il Genoa. Un minuto dopo Vierchowod, su punizione di Jugovic, saltava più in alto di Ruotolo e di testa infilava Tacconi sulla sua sinistra, poco sotto la confluenza dei pali. Il pareggio frastornava il Genoa che al 24' subiva il raddoppio di Lombardo. Lanciato da Vierchowod, Braccio di ferro aggirava anche Tacconi in uscita disperata e insaccava nella porta vuota. La retroguardia genoana si era fatta cogliere in controtempo. Con la grinta, il Genoa tentava di compensare la differenza di classe in favore dei blucerchiati, ma ci voleva una gran parata di Tacconi, su sinistro ravvicinato di Gullit, per impedire alla Sampdoria di maramaldeggiare. L'intervallo era vivacizzato dalla Curva Nord che, con mortaretti e bengala, si trasformava in una Piedigrotta sulle rive del Bisagno. Una decina di fumogeni finivano nei pressi della porta di Zenga e l'arbitro era costretto a ritardare di alcuni minuti la ri¬ presa. Ben due volte il capitano rossoblu Torrente doveva invitare i tifosi a smetterla per non aggiungere alla multa, inevitabile, anche la squalifica del campo. Si riprendeva a giocare anche se continuava a piovere ogni tipo di oggetti vicino a Zenga che non si lasciava intimorire. Episodi di inciviltà, fortunatamente senza danni. Il Genoa non ci stava a perdere ma aveva problemi ad affondare i colpi perchè il centrocampo doriano faceva diga con Platt e Jugovic ben assistiti da Lombardo ed Evani e, saltuariamente, da Gullit. Difficile rifornire Skuhravy e Miura. E due bei tiri di Onorati dalla distanza erano bloccati da Zenga. Poi Marchioro inseriva la terza punta, Van't Schip al posto di Ruotolo e, su suggerimento di Manicone, Miura scodellava un bel cross che Skuhravy, ostacolato, dirottava abbondantemente fuori bersaglio (19'). Era Galante a mancare il pareggio: per un pelo non arrivava all'appuntamento con un traversone teso e invitante di Bortolazzi (24'). E due minuti dopo, sempre per un pelo, un gran destro diagonale di Miura non andava a segno. La Sampdoria usciva dalla morsa solo al 32' con Gullit che, circondato da quattro avversari, veniva anticipato in corner. Eriksson giocava la carta Maspero, al posto di Evani. E il nuovo arrivato, su punizione al 37', piegava il pugno di Tacconi. Ma il Genova trovava ancora la forza per ridurre le distanze con un tocco ravvicinato, in mischia, di Galante. E su una folgore da lontano di Miura, parata da Zenga, calava il sipario sull'84° derby genovese. Bruno Bernardi 2 SAMPDORIA 4% GENOA ZENGA 6 VjJP TACCONI 6 MANNINI 6 TORRENTE 5.5 FERRI 6 CARICOLA 6 GULLIT 6 MANICONE 6 VIERCHOWOD 7 GALANTE 6.5 SERENA 6 MARCOLIN 5 LOMBARDO 7 RUOTOLO 6 JUGOVIC 6 (19' s.t. VAN'T SCHIP) s.v. PLATT 6 BORTOLAZZI 6 MANCINI 6 ONORATI 6 (44' s.t. SALSANO) S.v. SKUHRAVY 6 EVANI 6 MIURA 7 (35' s.t. MASPERO) 7 All: ERIKSSON 6 All.: MARCHIORO 6 Arbitro: CECCARINI 6.5 Reti: p.t.: 14' Miura, 15' Vierchowod, 24' Lombardo, s.t.: 37' Maspero, 42' Galante. Ammoniti: Galante, Vierchowod, Caricola, Torrente, Jugovic. Spettatori: paganti 22.527.000, incasso B92.465.000, abbonati 15.585, quota abbonati 366.392.000. Miura, schierato da Marchioro nell'undici iniziale, ha segnato il primo, inutile gol rossoblu

Luoghi citati: Cagliari, Genova, Tokyo