«Pastine che progressi e Silenzi che sfortuna» di C. Giac
«Pastine che progressi e Silenzi che sfortuna» IL PRESIDENTE GRANATA I complimenti di Calieri rientrato dal Brasile «Pastine che progressi e Silenzi che sfortuna» NAPOLI. Abbronzato dal sole brasiliano, al quale s'è beatamente rosolato sino all'altro giorno, Gianmarco Calieri commenta così l'1-l: «E' opera completa del Toro, nel senso che abbiamo fatto un gol noi e l'altro ci appartiene per metà, essendo Carbone per il cinquanta per cento granata e per il restante cinquanta azzurro». Carbone replicherà con non poco sbrigativo astio: «Sciocchezze, io sono del Napoli, gioco per il Napoli e stop». Il pareggio soddisfa il presidente torinista perché «era il nostro obiettivo e ci fa fare un passo in avanti anche grazie alla sconfitta della Cremonese. Sono contento della nostra classifica, non dimentichiamo che avevamo il calendario peggiore della serie A e che dobbiamo ancora recuperare due partite: possiamo perderle come vincerle, si vedrà. L'importante è che siamo ben messi sulla strada della salvezza». E qui, preso fiato, il patron regala un concetto inedito, sorprendente e anche incomprensibile: «...quella salvezza nella quale nessuno credeva». Calieri non parla mai dei singoli, ma stavolta fa un'eccezione e menziona il portiere Pastine: «Di domenica in domenica si conferma all'altezza della situazione, Lido Vieri ancora una volta ha visto giusto». Una seconda menzione, è per Silenzi: «Comincio a pensare che, chissà, qualcuno gli ha fatto la macumba: Andrea gioca, si danna l'anima ma per ora proprio i palloni da lui calciati non ne vogliono sapere di entrare in porta». E il bomber ancora a secco allarga le braccia: «Bisogna essere pazienti». Poi si duole dell'accoglienza riservatagli dagli ex tifosi (fischi e cori insultanti): «Incredibile questo livore, non ha ragion d'essere eppure...». [c. giac]
Persone citate: Calieri, Gianmarco Calieri, Lido Vieri, Pastine, Silenzi
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