Beltega la tecnica e il cuore di Fabio Vergnano

«Ho provato tanta gioia, ma la più grande l'aspetto a fine campionato» INTERVISTE «Ho provato tanta gioia, ma la più grande l'aspetto a fine campionato» Beltegq; la tecnica e il cuore Lippi: «Nell'intervallo nessuno era avvilito, sapevamo che c'era spazio per recuperare» «Sousa comincia a dirigere la squadra; ho sgridato Del Piero, ma si è fatto perdonare» TORINO. Sul 2-2 non ha resistito. Ha preso il figlio Alessandro e si è catapultato in campo, quasi volesse aiutare la squadra a raggiungere la vittoria. Poi la «perla» di Del Piero e l'esplosione di gioia: «Alessandro ha smesso di piangere quando è entrato il pallone, non ne voleva sapere neppure del pareggio. Ma questa è una vittoria sacrosanta, frutto della tecnica e del cuore. Erano anni che non si vedeva una Juve così. Eppure era cominciata malissimo^ là Fiorentina ci aveva rifilato due sberle da mettere ko un toro. Vincere fa bene a tutti e conferma la forza e il peso di questa Juve che stiamo costruendo passo dopo passo. E' la gioia più grande? No, quella devono darmela a fine campionato». Incontentabile Bettega, soddisfatto in dosi industriali Lippi, l'uomo che in cinque mesi ha cambiato volto alla Juve: «E' la vittoria più bella della stagione, un misto di tecnica e carattere. Dopo la sconfitta di Foggia abbiamo cambiato registro e oggi sappiamo qualcosa di più sulla nostra crescita». Era la Juve Grandi Sprechi, è diventata la Ju¬ ve Grandi Rincorse. Sette vittorie consecutive, la capacità di ribaltare il risultato come non si vedeva da chissà quanto. Lippi è giustamente orgoglioso dei suoi e racconta come è nata l'impresa: «Essere sotto di due gol dopo aver giocato in una certa maniera ci ha messo addosso una grande rabbia. Nell'intervallo abbiamo raccolto tutte le energie e con grande tranquillità siamo ritornati in campo. I giocatori non erano affatto demoralizzati, hanno capito che il risultato si poteva ribaltare. La sconfitta sarebbe stata fuori da ogni logica, il pareggio sarebbe stato già importante. E' arrivata la vittoria ed è un premio meritato. Abbiamo pressato la Fiorentina obbligandola a difendersi, abbiamo colpito una traversa e alla fine i nostri sforzi sono stati premiati grazie ad un grande campione come Vialli e a un campione potenziale come Del Piero». Ma Lippi ci tiene a sottolineare un altro aspetto, importante: «E' stato determinante anche l'aiuto del pubblico. Mi dicono che non succedeva da tempo che i tifosi non fischiassero la squadra in una situazione di diffi- colta come .quella in cui eravamo». Ma quanto c'è di Lippi nel miracolo Juve? Al Marcello non piace arrogarsi meriti particolari: «Tutti insieme stiamo costruendo una squadra che ottenga risultati importanti. Per me è motivo di grande orgoglio. Ma dobbiamo anche valutare le cose che non hanno funzionato». Realista, dispensa complimenti senza badare a spese: «Sousa sta prendendo la squadra in mano come speravamo, Del Piero fa gol che fanno parte del suo repertorio, anche se pure questa volta ho dovuto sgridarlo». E il mistero Kohler? Lippi spiega: «Due ore prima della partita mi detto di sentire ancora dolore alla gamba. Non ha voluto rischiare». Fabio Vergnano In alto Vialli trattenuto da Cois Qui a fianco il gol del pareggio segnato dal bomber bianconero (REPORTERS)

Luoghi citati: Foggia, Torino