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Bel concerto del violoncellista per la Rai Bel concerto del violoncellista per la Rai Maisky, Respighi dalla voce umana TORINO. E' una festa per il pubblico torinese tornare a riascoltare Mischa Maisky, violoncellista di primissimo rango che l'altra sera era ospite della Rai in due brani poco presenti nel repertorio: 1'«Adagio con variazioni per violoncello e orchestra» di Respighi e il «Primo Concerto» in la minore di SaintSaéns. Nel primo Maisky ha sfoggiato la sua bravura, facendo cantare lo strumento con l'intensità e il calore propri della voce umana. Nel secondo ha mostrato il suo estro, la predisposizione alla variazione e al capriccio: il concerto di Saint-Saéns, infatti, è pieno di frantumazioni, passa dal canto al virtuosismo, dall'elegia ad una drammaticità subito riassorbita nel decoro della sua levigata cornice accademica. Accademia in senso buono, naturalmente, cioè levigatezza formale, strumentazione accurata, mano maestra nel collegare un episodio all'altro e mischiare stili eterogenei (si veda il minuetto, dalle forme quasi neoclassiche), il che rimanda ad una finissima coscienza storica, altra dote squisitamente «accademica». Inutile sottolineare l'eleganza di Maisky, tutto scatti, abbandoni, frulli e saette: l'essenza dell'eleganza francese, puntualmente trasposta in musica con la massima leggerezza, e proprio da lui, che è un irruente per natura. L'orchestra, guidata da Frank Shipway, gli ha creato uno sfondo adeguato, dopo essere balzata in primo piano all'inizio, nella «Grande festa in casa Capuleti» dal «Romeo e Giulietta» di Berlioz, e alla fine, nella sinfonia «Italiana» di Mendelssohn. Qui, talvolta a scapito della leggerezza, il direttore ha mantenuto l'esecuzione su ritmi incalzanti, cogliendo fedelmente l'immagine dell'Italia vista attraverso la fantasia di Mendelssohn: armonia di forme animata da un fuoco di sguardi e di sorrisi. [p. g.J