Guerre dell'etere Videomusic accerchiata la Siae furiosa di Gianni Zandano

tesi es^J ! NOMI E ©LI AFFARI Guerre dell'etere: Videomusic accerchiata, la Siae furiosa Il governatore Antonio Fazio ha appena doppiato il capo delle nomina di Vincenzo Desano alla direzione generale di Bankitalia, ma non può stare tranquillo. Il «dinamismo» bancario: fusioni, Opa, accordi (senza dimenticare i gravi punti di crisi) porta con sé una polemica al giorno. L'istituto di emissione non può lavarsene le mani. Al convegno sulle banche che corona l'anno del centenario Comit, invocando il principio della «par condicio» Pier Luigi Ciocca, direttore Bankitalia, giustifica l'intervento della banca centrale nelle questioni tra banche, per via di una Borsa che non riesce a finanziare, come dovrebbe, le imprese. Okay, quanto a concorrenza del Vincenzo Desario mercato piazza Affari è in¬ Mario Sarcinelli dietro, ammette Francesco Giavazzi, professore in Bocconi e fino a poco fa uno dei direttori del Tesoro. Ma è anche colpa delle banche, che offrono credito a breve e non controllano le imprese. Di riflesso, anche di Bankitalia, che deve decidersi a dirci quale mercato vuole. Intanto, lo storico Gianni Tomolo, che ha appena scritto un libretto vivace sui 100 anni della Comit, azzarda un'altra tesi. Afferma che le banche universali vanno bene, purché marcate a vista dalla Vigilanza. Altrimenti si rischiano nuovi Ventinove, nuovi crolli come quello che portò via la Comit a Giuseppe Toeplitz, e dette vita all'In di Beneduce. Insomma, mentre banche e banchette si ricapitalizzano, studiano pillole avvelenate anti-scalata, si combattono e si sposano, il dibattito si fa serrato su: quale modello per il sistema italiano? Prendiamno la banca universale. Facile da dire meno semplice da fare. Ne sa qualcosa Gino Trombi, chiamato dal presidente Mario Sarcinelli alla poltrona di amministratore delegato di Bnl, ad affiancare Davide Croff. Alle prese con la riorganizzazione di una corazzata assai ammaccata, Trombi, sussurra qualche amico, qualche volta rimpiange le verdi colline di Ambroveneto. Ne sanno qualcosa gli amministratori delegati della Comit, Luigi Fausti ed Ernesto Beneduce, indaffarati nella corsa al Creditanstalt Bankverein, in cordata con la compagnia guidata da Luigi Fausti Gianni Zandano Eugenio Coppola di Canzano, che nell'istituto austriaco ha già una partecipazione. Bloccata in Ambroveneto dall'alleanza tra Giovanni Bazoli e Gianni Zandano, la Comit guarda al Nord, dove la lotta è altrettanto impegnativa. Perché su Creditanstalt, oltre ad un pool di banche austriache, ha puntato gli occhi il gigante Allianz, temibile rivale, che ha appena dato un grosso dispiacere alle Generali comprandosi la «compagnia della porta accanto», il supertriestino Lloyd Adriatico. Insomma, se Je cose vanno avanti così, per Bankitalia si preannunciano mesi di fuoco e di superlavoro. Anche se il governatore Fazio, che qualcuno si illudeva avesse perso un po' di smalto nel braccio di ferro col ministro del Tesoro Lamberto Dini, ha dato chiari segnali di essere ben in sella. Caso Rolo docet. Altro fronte caldo, l'acciaio di Taranto. Il ritorno in pista di Luigi Lucchini nella nuova cordata italo-franco-brasiliana ha allarmato l'altro grande big, Emilio Riva, che aveva appena preso il posto di William Miller nella famosa cordata «tricolore». Riva, apparentemente, ha dichiarato forfait, accusando velatamente il presidente dell'Ili, Michele Tedeschi, di avere un debole per l'ex presidente di Confindustria. Ma chi lo conosce sostiene che, sbollita l'ira, scenderà di nuovo in lizza, magari da solo. Nel campo dell'etere si affaccia un nuovo protagonista, Vittorio Cecchi Gori. Ora che papà Mario Luigi Lucchini non c'è più, ecco il ragazzo tirare fuori la grinta. Diventa senatore, litiga e divorzia dal socio Silvio Berlusconi e punta a diventare padrone di una tv nazionale «aperta a tutte le forze politiche», C'è solo un particolare a fermarlo, per ora. Marialina Marcucci, padrona di Videomusc, nega di aver firmato un contratto di cessione del network di famiglia. Chi mente? E se Marialina non vende, dove troverà Vittorio un'altra rete da comperare? Teoricamente, ci sarebbe Telemontecarlo. Ma, negli ultimi tempi, il presidente di Montedison, Guido Rossi, è sembrato meno disposto a venderla. Chissà! Nelle confuse e pericolose prospettive politiche, una rete alternativa porebbe perfino rivelarsi un buon affare. Meglio aspettare. Sempre a proposito di etere, c'è un regalo pronto per le piccole rei nel decreto legge 606, che aspetta la conversione in legge entro Natale. Il comma 1 dell'aricolo 8 stabilisce che radio e tv ocali paghino per i diritti Siae lo 0,1 per cento, invece del solito 3 per cento. La Siae, dove è commissario l'ex presidente Roman Vlad, grida all'attentato al diritto d'autore. E con ragione. Il comma salta a pie pari la Convenzione di Berna, l'Atto di Parigi, e lede il «diritto morale dell'autore», come sottolinea il «parere» del professor Mario Fabiani. Se passa, farà saltare per aria anche gli accordi di reciprocità tra a Siae e le consorelle europee. Valeria Roman Sacchi Vlad Mario Sarcinelli Luigi Fausti Luigi Lucchini Michele Tedeschi Vincenzo Desario Gianni Zandano Roman Vlad

Luoghi citati: Atto Di Parigi, Berna, Canzano, Nomi, Taranto