Lavoro prime luci

di UNIONE INDUSTRIALE TORINO V L , prime luci La ripresa economica alleggerisce la situazione occupazionale, ma con miglioramenti ancora molto deboli. Positivo il trend nell'industria, mentre rimane negativo nel terziario. In netto aumento le assunzioni di operai generici In provincia di Torino, la ripresa congiunturale dell'economia sta alleggerendo progressivamente la situazione del mercato del lavoro, ma i miglioramenti in atto non sono ancora sufficienti a compensare le tendenze negative. Mentre aumentano gli avviamenti nell'industria e si riduce il ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni, il numero degli iscritti al collocamento continua a crescere, seppure meno rapidamente che nel 1993: il saldo avviati-licenziati resta negativo, anche se meno di un anno fa. In realtà, il miglioramento del turnover riguarda solo il comparto industriale e, soprattutto, le qualifiche operaie generiche, il cui saldo ò quasi in pareggio dall'inizio dell'anno. I settori del terziario continuano, invece, a ridurre il personale allo stesso ritmo dell'anno scorso. Questo, in sintesi, ò il quadro che emerge dall'esame degli ultimi dati sili mercato del lavoro. Cominciamo da quelli positivi. Secondo i dati dell'Ufficio di Collocamento, fra gennaio e settembre di quest'anno sono state avviate 48.611 persone, di cui 27.656 nell'industria e 19.934 nel terziario. Rispetto agli stessi mesi del 1993 gli avviamenti risultano cresciuti complessivamente del 25,1 % e nell'industria del 59,7%. La crescita dell'industria riguarda principalmente gli operai generici, aumentati del 103% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, e in misura consistente, ma inferiore, i qualificati (+ 40%) e gli impiegati ( + 38%). Nel terziario si registra, invece, una lieve contrazione degli avviamenti (- 2,2%), che riguarda tutte le categorie. Nello stosso periodo, gli avviamenti di giovani con contratti di formazione lavoro sono aumentati del 40%, raggiungendo le 7.973 unità. Anche per questo tipo di assunzioni si registrano tendenze analoghe a quelle generali; crescono molto i CFL nell'industria ( + 91%) - e più per mansioni operaie (+ 108%) che impiegatizie ( + 39%) - mentre sono ancora inferiori al passato nel terziario (- 8%). Fra gennaio e settembre del 1994, le forme contrattuali a tempo determinato hanno riguardato il 41% del totale, una percentuale superiore, ma non di molto, a quello registrate negli stessi periodi degli ultimi anni (36% nel 1991, 33% nel 1992, 32% nel 1993). L'utilizzo dei contratti a tempo parziale appare, invece, in lieve flessione. Questa forma riguarda, negli ultimi mesi del '94, il 6% circa del totale degli avviamenti, mentre si aggirava sul 10% alla fine del 1993. II minor uso del tempo parziale in funzione congiunturale sembra confermato anche dall'andamento delle trasformazioni dei rapporti di lavoro da tempo pieno a parziale e viceversa: la differenza fra le prime e le seconde è aumentata da 1223 del 1991, a 3645 del 1992, a 5408 del 1993, ma si e ridotta da 4068 di gennaio-settembre dello scor- so anno a 2069 di quest'anno. Il dato è, evidentemente, una conferma della ripresa: le aziende che trasformano i contratti a tempo pieno in contratti a tempo parziale diminuiscono, mentre aumentano quelle che trasformano il tempo parziale in tempo pieno. Il ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni è diminuito: tra gennaio e settembre, le ore autorizzate sono state 35,2 milioni, il 27,9% in meno dei primi nove mesi del 1993. Il calo interessa soprattutto i settori metallurgico, chimico e tessile - con riduzioni del 50-60% delle ore integrate - e l'industria meccanica (- 26%), mentre si ò registrato un aumento del ricorso alla CIG nei settori carta-grafica-editoria (+ 16%) e dell'abbigliamento (+ 42%). Per questa fine d'anno 1994, le previsioni di aumento degli organici registrate nell'indagine congiunturale dell'Unione Industriale hanno superato, sia pur lievemente, le previsioni di riduzione. Si tratta di un'indicazione importante, che proviene soprattutto dalle medie imprese e che interessa, in misura diversa, quasi tutti i settori industriali, compreso il metalmeccanico, che da solo dà lavoro a più di 200.000 persone. I settori che offrono migliori prospettive sono il tessile e l'alimentare. Soltanto nei settori cartario-grafico e dei laterizi il trend negativo non si è ancora arrestato. Nella metalmeccanica l'ottimismo prevale in misura più marcata della media. A fronte di questi dati incoraggianti, il mercato del lavoro torinese non registra ancora, per ora, un'inversione di tendenza, ma solo un allentamento delle tensioni. Il numero degli iscritti alle liste di collocamento continua ad aumentare. I disponibili della prima classe (cioè disoccupati, persone in cerca di prima occupazione, occupati a tempo determinato inferiore a quattro mesi, o a tempo parziale inferiore a 20 ore settimanali) erano 169.848 a settembre, rispetto a 153.113 di un anno prima e a 132.041 di settembre 1992, con un incremento nel biennio del 28,6%. L'unica nota positiva è costituita da un certo rallentamento nella crescita degli iscritti i cui tassi tendenziali sono scesi dal 15-18% del 1993 e dei primi mesi del 1994 al 10%. Non accenna a diminuire nemmeno l'entità degli iscritti alle liste di mobilità, che hanno raggiunto 18.533 unità a fine ottobre. Fra i dati negativi, vi è anche il numero sempre elevato delle cessazioni dal lavoro, quasi 73 mila nei primi nove mesi del 1994, senza miglioramenti rispetto al 1993. Il saldo fra ingressi e uscite dal lavoro resta, quindi, nettamente negativo per 24.048 unità, anche se meno sbilanciato che nel 1993 (- 33.475), grazie alla ripresa degli avviamenti nell'industria. La differenza fra ingressi e uscite nel settore industriale è, infatti, migliorata da - 25.714 di gennaio-settembre 1993, a - 16.669 del 1994, mentre nel comparto terziario (- 7.632) è molto simile al saldo dell'anno precedente (- 8.034). IL MERCATO DEL LAVORO IN PROVINCIA Dl TORINO 1992 1993 VAR.% GEN-SET GEN-SET VAR. % 92-93 1993 1994 93-94 ISCRITTIAL C0LL0CAMENT0 (a) 148810 170573 14.6 176524 187622 6.3 di cui: ICLASSE DISP0NIBILI (a) 128721 152722 18.6 153113 169848 10.9 AVVIAMENTI 62589 52891 -15.5 38843 48611 25.1 di cui: INDUSTRIA 30482 23336 -23.4 17321 27656 59.7 TERZIARI0 30882 28344 -8.2 20386 19934 -2.2 CESSAZI0NI 100223 96726 -3.5 72318 72659 0.5 di cui: INDUSTRIA 62276 58330 -6.3 43035 44325 3.0 TERZIARI0 36802 37100 0.8 28420 27566 -3.0 SALD0 AVVIAMENTI 'CESSAZIONI -37634 -43835 -33475 -24048 di cui: INDUSTRIA -31794 -34994 -25714 -16669 TERZIARI0 -5920 -8756 -8034 -7632 AVVIAMENTI C.F.L. 12269 7980 -35.0 5693 7973 40.0 CASSA INTEGRAZIONE GUADAGNI (milioni ore autorizzate) 46.5 61.2 31.6 48.8 35.2 -27.9 13.1.93 10.1.94 29.10.93 20.10.94 ISCRITTI LISTE MOBILITA' 8568 14547 11839 18533 (a) Dati a fine periodo Fonte: U.P.L.M.0. Torino, INPS, CRI Piemonte

Persone citate: Cassa Integrazione Guadagni

Luoghi citati: Piemonte, Torino