«Caro Silvio ora pensa a noi» di Fabio Martini

IO «Caro Silvio, ora pensa a noi» Buttiglione: questo governo non esiste più :>:v:::v::£:^ UNA NOTTE DI FELICITA' ROMA EZZ'ORA prima della \ diffusione degli exit poli Rocco Buttiglione si presenta negli studi Rai di Saxa Rubra, si fa leggere in anteprima i dati, sorride, e, visto che il ppi può cantare vittoria, qualche minuto dopo rilancia il progetto politico al quale si sta dedicando da sei mesi: «Questo governo non ha più una maggioranza, dunque si deve lavorare per rafforzare il polo dei liberal-democratici e dei cristiano-democratici, il cui nocciolo si situa da qualche parte tra il ppi e la Lega». E poi, tra una battuta e l'altra, butta lì il suo vero messaggio a Berlusconi: «Il centro vince e fa vincere quelli che sceglie». Come dire: caro Cavaliere, è vero che stavolta noi ci siamo alleati soltanto con la sinistra, ma come potrai notare, siamo stati determinanti. L'ago della bilancia siamo noi. In realtà per Rocco Buttiglione i ballottaggi danno un responso che è al tempo stesso una gran vittoria tattica e una sirena d'allarme per il suo disegno strategico. Vittoria tattica perché i candidati sostenuti dal ppi vincono sempre assieme al pds: a Brescia, a Massa, a Pisa (al primo turno), quasi certamente a Brindisi e perdono a Treviso e probabilmente anche a Pescara. E nell'unica città nella quale il ppi ha lasciato libertà di scelta (Sondrio), gli elettori popolari hanno preferito il candidato delle sinistre, con un'indicazione, se possibile, più significativa di quelle dove il partito si era pubblicamente mobilitato. Vittoria tattica, ma anche sirena d'allarme per il futuro, perché Buttiglione non ha mai nascosto che i suoi alleati preferiti sono Lega e Forza Italia, che il suo obiettivo strategico è quello di ricreare una forza moderata di centro, sia pure situata sul polo di centro-destra. Ma Buttiglione, nei cora- menti a caldo, preferisce glissare sulla contraddizione che esce dai risultati elettorali e ripete che «il governo in questa tornata ha perso perché si è mostrato troppo appiattito sulla destra», perché quella che era un'alleanza di centro-destra «è via via slittata a destra, nel presupposto che il centro fosse finito». Ma invece il centro - ecco quel che Buttiglione può dire a testa alta «in Italia non è finito» e anzi vince la strategia del «centro mobile, del centro che sceglie di volta in volta» e che «fa vincere gli alleati che scelgono il ppi». E proprio questo, in fondo, è il messaggio vero che Buttiglione spedisce a Berlusconi: il ppi è indispensabile, non è vero che ormai siamo diventati superflui. Certo, il risulta¬ to più eclatante è che i candidati sostenuti dal ppi passano in almeno 4 città su sette, che la vittoria arride al centro-sinistra nella città-clou (Brescia) e che almeno in un caso (Brindisi) la vittoria del tandem pds-ppi appariva difficile. Ma non devono essere trascurati i risultati in controtendenza: a Treviso, una ex roccaforte della de, il candidato del centro-sinistra subisce il sorpasso, esce nettamente sconfitto, ma è soprattutto a Pescara che non ha molto funzionato l'indicazione a sinistra dei popolari locali (l'unica maturata tra il primo e il secondo turno): con il 9% portato in dote dal ppi, il candidato della sinistra avrebbe dovuto vincere con un discreto margine e invece i primi exit poli suggerivano un testa a testa col candidato di destra leggermente favorito. Un'indicazione interessante sugli umori dell'elettorato popolare viene invece dall'analisi dei flussi elettorali elaborati dall'Abacus: a Pescara, per esempio, dove il ppi (sia pure con dissociazioni) aveva dato indicazione al secondo turno di votare per Collevecchio, il candidato delle sinistre, ben il 40% degli elettori popolari non ha seguito il suggerimento del partito. E altrettanto interessante è l'indi¬ cazione di Sondrio: qui, dove il ppi ha lasciato liberi i propri elettori, il 60% ha scelto Molteni, il candidato dei progressisti, con una messe di voti che può essere stata determinante per la vittoria del sindaco progressista. Dunque, segnali contraddittori che a fine serata permettono a Buttiglione di rilanciare il suo cavallo di battaglia: «Noi abbiamo invitato Forza Italia a venire al centro e non ci è venuta, abbiamo invitato Forza Italia a rompere con i nostalgici del fascismo e non l'ha fatto. Il pds l'ha fatto». Fabio Martini L'ex segretario della de Mino Martinazzoli ritornato alla politica •I i ' t ■ M r ' : -i fessisi-; COMUNE Di"** ELEZ J?'§NDAC IO