D'Alema e Buttiglione superano il Polo di Alberto Rapisarda

Porpore, tartufi e guardie svizzere Testa a testa a Pescara e Brindisi. La Lega si afferma a Treviso. Bossi accelera l'apertura al ppi D'Alema e Buttiglione superano il Polo // centro-sinistra vince a Brescia, Sondrio e Massa ROMA. Italia schizofrenica a gestione separata. Berlusconi da Roma governa col centro-destra mentre in Comuni e Province il Paese vota per essere governato dal centro-sinistra. I sindaci delle città capoluogo che sono stati eletti ieri col secondo turno di ballottaggio sembrano proprio confermare questa tendenza. Secondo gli exit-poli, l'alleanza progressisti-popolari porta alla vittoria i suoi candidati a Brescia (Martinazzoli), Sondrio (Molteni), Massa (Pucci) e, addirittura al Sud, a Brindisi (Errico). Era andato ai progressisti il sindaco di Pisa già al primo turno e così nei capoluoghi di provincia dove si è votato in questa limitata tornata elettorale l'alleanza cattolici-sinistra vince in cinque città su sette. A Treviso prevale, invece, il candidato della Lega (Gentilini). A Pescara il duello è incerto tra il candidato governativo (Pace) e quello delle opposizioni (Collevecchio). Per il governo Berlusconi è un ben magro risultato foriero di tempi difficili perché un Bossi determinato ha annunciato nella notte che «ora bisogna muoversi rapidamente». Ovvero, per la Lega è venuto il tempo della scelta di campo dopo aver constatato che a stare a fianco di Berlusconi e Fini ci rimette pesantemente. In fondo, incassato già al primo turno il crollo di Forza Italia accompagnato dal risultato non esaltante di Fini, e le vittorie dei progressisti, ora si voleva sapere soprattutto cosa sarebbe successo alla Lega. Il responso è che i candidati leghisti sono stati traditi dagli alleati di governo e che l'unico sindaco leghista vincente (a Treviso) era sceso in campo con uno schieramento di centro formato da Patto Segni e Alleanza democratica. Così Bossi ha potuto concludere quello che aveva capito in ritardo e che non aveva potuto trasferire a pieno in questa tornata elettorale: la Lega alleata col Contro vince, se sta con Fini e Berlusconi viene stritolata. Così il percorso della verifica pare segnato. Tutto può succedere. Con il successo di Treviso (e la sconfitta di Brescia, che può addebitare al tradimento di An e FI) Bossi può dimostrare ai suoi più riluttanti seguaci che è venuto il momento di stringere patti con Buttiglione per creare il «polo liberista». Lo stesso segretario del Partito popolare, Buttiglione, finirà con l'essere condizionato da questi risultati. Il suo cuore batte a destra ma i voti e le vittorie gli vengono se si allea con la sinistra. Un'alleanza che ha permesso agli ex de di superare il complesso dell'estinzione dimostrando che il Centro esiste. Ora il Ppi potrebbe essere tentato di spendere questa sua ritrovata vitalità non più cercando approcci col governo Berlusconi ma fortificando la posizione di centro assieme a Bossi col quale, ieri sera, si trovava in perfetta sintonia nel rimpianto di non aver potuto concludere alleanze sin da queste elezioni. Resta da dire che, almeno a livello locale, l'alleanza di go- verno è un cumulo di macerie. Non solo Forza Italia e Alleanza Nazionale non hanno aiutato i leghisti al Nord. Al Sud è successo che sono arrivati a farsi la guerra anche Berlusconi e Fini. A Brindisi ha vinto il centro-sinistra perché il candidato di Fini non ha avuto i voti di Forza Italia. Con la maggioranza di governo che si muove in ordine sparso tutto può succedere. Quel che già succede è che Alleanza nazionale comincia a dire ad alta voce quel che sinora pudicamente faceva solo capire: meglio andare ad elezioni politiche anticipate. Una strada che lo divide da Berlusconi, il quale non ha interesse ora a farsi giudicare dagli elettori. Come diceva Buttiglione ieri sera, il Centro c'è, si muove e chi si allea con lui vince. E Forza Italia dovrà decidere se proseguire sulla via dell'identificazione con Alleanza nazionale di Fini (come vogliono i «falchi») o sterzare con decisione al centro per agganciarsi, con un nuovo patto, a Buttiglione e Bossi. Toccherà a Berlusconi decidere. Alberto Rapisarda An è tentata dalle elezioni anticipate L'AFFLUENZA ALLE URNE Il segretario del pds Massimo D'Alema