«Forza Italia al tappeto»

«Forza Italia al tappeto» «Forza Italia al tappeto» «Pds-ppi, alleanza rassicurante» PARLA D'ALEMA ROMA OMENICA venti novembre aveva preferito non rilasciare dichiarazioni. Niente Rai, niente briefing con i giornalisti nella sala stampa di Botteghe Oscure. Scaramanzia? Non solo: anche l'esigenza di imprimere una svolta rispetto al recentissimo passato occhettiano. Quindi, nessuna esternazione trionfalistica a caldo. Ieri sera, però, Massimo D'Alema ha deciso che era giunto il momento di parlare. Un colloquio telefonico con Rocco Buttiglione (l'altro trionfatore di questa seconda tornata elettorale), poi la decisione di andare in tv, da Bruno Vespa, ad indossare i panni del vincitore. Giacca cammello, polo blu, D'Alema arriva nello studio del Tgl e si siede accanto a Rocco Buttiglione, suo alleato in queste elezioni amministrative. Sullo schermo scorrono i primi exit poli: «Il dato politico significativo - esordisce il leader della Quercia - è uno solo: l'allean- za di centro sinistra appare come una coalizione vincente. E' un dato che bisogna vedere anche in prospettiva: il futuro si costruisce partendo dalle realtà come queste». Il segretario del pds guarda avanti e immagina una grande coalizione tra progressisti ed ex democristiani. Per l'oggi, l'analisi di Massimo D'Alema è semplice: «Gli exit poli- afferma il segretario pidicssino - confermano la tendenza del primo turno: c'è un forte regresso della maggioranza, e in particolare di Forza Italia. La Lega, invece, si consolida, mentre Alleanza Nazionale non ottiene un risultato positivo, soprattutto al Sud». Dunque, «si registra un successo delle opposizioni, lì dove si coalizzano per governare». Già, il progetto del leader della Quercia è sempre lo stesso: la grande alleanza dei progressisti con il Centro: «Un'alleanza rassicurante». D'Alema batte e ribatte su questo punto. E ammonisce l'altalenante Buttiglione, che non sembra aver rotto definitivamente gli indugi: «L'intesa tra il centro e la sinistra - afferma il numero uno di Botteghe Oscure - non fa perdere consensi al ppi, al contrario di quello che aveva proclamato Previti. Lui sosteneva che se i popolari fossero andati con i progressisti il loro elettorato avrebbe votato per Forza Italia: una previsione completamente errata. Infatti, il centro è uscito rafforzato da queste coalizioni». Arrivano le prime proiezioni. Confermano sostanzialmente gli exit poli, e D'Alema insiste: «C'è un dato chiaro - dice - il patto per governare stipulato il 27 marzo sta venendo meno. C'è una crescente lacerazione, nella coalizione che sostiene l'esecutivo, c'è una divaricazione di prospettiva all'interno del polo: c'è un pezzo di questa maggioranza - Alleanza nazionale e una parte di Forza Italia - che esce sconfitta da un Paese che si orienta verso risposte democra¬ tiche. Insomma, il Polo ha vinto le elezioni di marzo ma ha perso la sfida della governabilità». Ha l'aria sicura, D'Alema. Ma il segretario del pds sa bene che queste sono solo elezioni amministrative parziali. Del resto, il 20 novembre, lontano dalle agenzie di stampa e dalle telecamere della tv, aveva confidato quello che pensava veramente: e cioè che questa tornata elettorale non può assumere un significato nazionale. E' ovvio che su Raiuno, il leader della Quercia non ripete le frasi che si è lasciato sfuggire quindici giorni prima. Ma il suo collega di partito Franco Bassanini può permettersi il lusso di una maggiore sincerità: «E' vero - dice l'esponente della segretaria del pds - che queste elezioni dimostrano che i moderati non si spaventano dell'alleanza di centro sinistra, ma aspettiamo i risultati definitivi, quelli degli altri comuni in cui si è votato. Aspettiamo. E' meglio essere prudenti...». [m. t. m.)

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