«Ai single? Solo bimbi di strada»

12 Chiesa, famiglie affidatane e esperti divisi sul sì del tribunale di Roma «Ai single? Solo bimbi di strada» Adozioni, coro di no sulla sentenza ROMA. Sul sì della Corte di appello del tribunale dei minori di Roma all'adozione da parte dei single piove un coro di no. No dalla Chiesa, no dall'associazione delle famiglie affidatane, no dall'associazione dei giudici minorili, del teologo Gino Concetti la presa di posizione forse più dura: la possibilità di adottare da parte di single può essere ammessa solo nel caso di «un bambino abbandonato per strada». E poi una raccomandazione: «di dare priorità alle coppie regolari e in seconda battuta alle coppie civilmente sposate» solo in ultima analisi i bambini devono essere affidati «a collegi ed asili, dove, stando con gli altri bambini, è possibile ricreare un senso di famiglia». L'Anfaa (associazione nazionale famiglie adottive affidatane) con un comunicato ha espresso «la più profonda contrarietà alla decisione assunta dalla corte d' appello di Roma in merito alla possibilità di adozione da parte di persone singole. Questa decisione tende a minare il principio fondamentale del diritto di ogni minore ad avere una famiglia completa, formata da una coppia». Rivoluzione in famiglia? Macché. «Con questa sentenza è un po' come tornare ai tempi dell'antica Roma quando l'adozione era la consolazione della vecchiaia». Ad affermarlo è il vicepresidente dell'associazione giudici minorili, Franco Occhiogrosso, secondo il quale la sentenza oltre a riguardare il caso specifico "Di Lazzaro" e solo il tribunale dei minori di Roma, «non cambia in nulla il principio in base al quale il giudice minorile decreta l'adozione e, cioè, l'interesse del bambino». Secondo i giudici, infatti, nel¬ l'adozione, l'interesse del bambino è quello di avere una famiglia stabile composta in modo tradizionale: una figura maschile e una femminile, possibilmente con figli. Una famiglia disponibile ad occuparsi di lui che, quasi sempre, ha già vissuto traumatiche esperienze di abbandono. Dunque, «fin quando ci sarà un rapporto di uno a venti, tra i bambini in stato di abbandono e le famiglie in attesa di adozione sostiene il consigliere del Csm, Paolo Dusi, per anni presidente del tribunale dei minori di Venezia - l'adozione ai single sarà una bolla di sapone». In che senso? «Non perché spiega Dusi - una persona sola non possa avere attitudini educative anche spiccate (altrimenti in caso di vedovanza o separazione i bambini dovrebbero essere tolti ai genitori) ma semplicemente perché per il minore è più facile identificarsi con un padre e una madre». Lo conferma il giudice minorile Giuseppe Magno: «La sentenza stabilisce, semplicemente, che anche un single può dare la sua disponibilità ad adottare un bambino. L'adozione, infatti, non è un diritto. Non si presenta dunque una domanda, ma una dichiarazione di disponibilità all'adozione». L'adozione ai single va bene, ma sono da privilegiare le coppie, molte delle quali non riescono in questo istituto. Questo in sostanza il giudizio del card. Ersilio Tonini, espresso nel corso del suo intervento alla presentazione dell'osservatorio sulla comunicazione sociale. «Il diritto di adozione alla persone singole ha detto - è una cosa più che giusta, ma se non ci fossero migliaia di coppie che non riescono a loro volta ad adottare bambini». Un figlio a un single? Errore madornale. Così la pensa monsignor Antonio Riboldi, vescovo di Acerra: «L'affidare la crescita di un figlio a una singola persona è un errore. Un figlio, infatti, non è un oggetto, un barattolo di marmellata che si può chiudere o aprire a piacimento. Solo l'influsso congiunto di una madre e di un padre formano un uomo». Di diverso parere Ernesto Caffo, il fondatore di Telefono Azzurro che si dice favorevole a che l'adozione sia aperta anche ai single e alle famiglie di fatto pur dicendosi convinto che, comunque, per un bambino in stato di abbandono si deve ricercare «il meglio». Ma aggiunge: «La sen- tenza in realtà non cambia nulla, perché finché ci saranno tante coppie disposte ad adottare, e tra le quali il giudice può scegliere la migliore, e pochi bambini in stato di abbandono il problema dei single resta marginale. Diverso sarebbe se cambiasse la cultura che consente a tanti bambini di rimanere in istituto». [r. cri.] Il card. Tonini «Già troppe famiglie in attesa» Dalila Di Lazzaro ha vinto la sua battaglia: i single potranno adottare. Nel riquadro, il cardinale Ersilio Tonini

Luoghi citati: Acerra, Roma, Venezia