«I soldi degli italiani per l'alluvione» di Franco Marchiaro

Il ministro ad Alessandria: servono 20 mila miliardi per risarcire tutti i danneggiati Il ministro ad Alessandria: servono 20 mila miliardi per risarcire tutti i danneggiati «I soldi degli italiani per Palluvione» Moroni: ci vuole una tassa della solidarietà ALESSANDRIA. «E' assolutamente impensabile non risarcire i danni a quanti hanno perso tutto, o quasi, nell'alluvione del 5-6 novembre. Ma soltanto un intervento straordinario lo renderà possibile». E come intervento straordinario il ministro Roberto Maroni pensa ad una tassa della solidarietà, che dovrà essere pagata da tutti. L'ha detto ad Alessandria, dopo un incontro in Comune con i rappresentanti dello associazioni imprenditoriali e di categoria e le forze sociali. Era accompagnato dal sottosegretario alla Protezione civile Ombretta Carulli Fumagalli e dal presidente della Regione Piemonte, Gian Paolo Brizio. «Soltanto dopo il 15 dicembre ha detto Maroni - conosceremo il reale ammontare dei danni in tutte le regioni alluvionate. Ritengo che si tratti di una cifra oscillante tra i 15 ed i 20 mila miliardi, quasi la metà della manovra finanziaria. E' impossibile per lo Stato riperire una tale somma, è allora inevitabile un intervento straordinario». Il ministro all'Interno ritiene che debba essere decisa un'imposta prò alluvionati, stabilendo per legge che deve essere finalizzata al risarcimento dei danni «e pertanto deve essere soppressa non appena completato il rimborso ai privati». Maroni, e con lui si è detta d'accordo la Fumagalli, ha spiegato che si tratta di una sua idea perché «si deve far capire agli italiani che si chiede un intervento degli italiani». Non è però condivisa da tutti i componenti del governo, il ministro lo sa bene. «Ma se non vogliono questa imposta - ha detto devono presentare idee concrete, perché le cifre non lasciano scampo e con i mezzi noimali non si può far fronte. Penso che se dovessimo cercare miliardi sottraendoli ad altri capitoli, ad altri interventi, sarebbe difficile, perché sorgerebbero mille ostacoli. Poiché invece questi soldi proprio non li abbiamo ritengo che non ci siano alternative: dobbiamo procurarceli con qualcosa di straordinario». Il ministro durante la visita ad Alessandria ha poi affrontato un altro importante argomento: il finanziamento della ripresa economica. In questo caso una soluzione dovrebbe venire dal sistema bancario, che ha messo a disposizione tremila miliardi ma chiede garanzie sul rientro del capitale ed il pagamento degli interessi, sia pure scontati. Mentre gli operatori economici chiedono finanziamenti a lunga scadenza, almeno 5-6 anni, e con tassi vicini allo zero. «Il governo - ha detto Maroni - intende intervenire per dare garanzie ed abbattere gli interessi (ci sarebbe già la disoponibilità del Medio credito centrale e dell'Imi; ndr), ma il sistema bancario deve fare la sua parte. La Cassa di risparmio di Cuneo assicura finanziamenti a tasso zero, utilizzando per coprire gli interessi quanto la Fondazione elargisce in beneficienza. Mi aspetto che l'associazione delle Casse di risparmio si allinei su questa posizione e che le banche commerciali dicano "anche noi vogliamo contri¬ buire alla ripresa". Perché la ripresa economica potrà arrivare soltanto con l'aiuto delle banche». Terzo punto dell'intervento del ministro Maroni è stato quello relativo ai danni alle opere pubbliche, valutati in quattromila miliardi: duemila per opere degli enti locali, altrettanto per quelle dello Stato. Per il momento sono disponibili mille miliardi, nell'incontro con le Regioni ed il ministro dei Lavori pubblici (che curerà la parte di proprietà statale) è stato raggiunto l'accordo per la ripartizione di questi soldi. Settecento miliardi andranno agli enti locali, 300 allo Stato. «Per il Piemonte, che è la regio- ne più colpita con danni per 1400 miliardi - ha detto il presidente Brizio - ne saranno disponibili 545, sufficienti appena per il ripristino delle opere più urgenti. Noi, comunque, prepareremo i piani anche per gli altri interventi». Franco Marchiaro «Queste cifre non lasciano scampo Con i mezzi normali non si può intervenire» Il ministro Roberto Maroni

Persone citate: Brizio, Carulli Fumagalli, Fumagalli, Gian Paolo Brizio, Maroni, Roberto Maroni

Luoghi citati: Alessandria, Piemonte