Falange Armata scacco al computer di Raffaello Masci

Roma, incursione elettronica del fantomatico gruppo nella rete di un'agenzia di stampa Roma, incursione elettronica del fantomatico gruppo nella rete di un'agenzia di stampa Falange Armata, senno al computer «Quegli idioti della Uno con noi non c'entrano» ROMA. Una volta erano i cestini della spazzatura a contenere i messaggi dei terroristi. Ora sono le reti informatiche. Così ieri la Falange Armata ha fatto la sua prova generale inserendosi nella reto dell'agenzia di stampa AdnKronos: ha lasciato un messaggio e ha fatto saltare il sistema. I fatti dicono che ieri mattina, alle otto, un tecnico dell'agenzia ha compiuto un'azione di routine: ha acceso la rete di trasmissione e ha avviato il sistema. Il computer non gli ha permesso neppure di digitare la pass-word (la chiave di accesso al sistema): immediatamente sullo schermo è apparso un testo minaccioso della Falange Armata. «In questi giorni - vi si legge - si sta facendo molta confusione, si nomina troppe volte invano il nome della nostra organizzazione che non ha niente a che vedere con terroristi idioti ed incapaci come quelli appartenenti alla banda della Uno bianca». Ecco dunque il motivo del risentimento dell'organizzazione terroristica, che prosegue il messaggio tessendo le lodi della propria efficienza, definendosi una intelligence che ha «contatti politicomilitari al di fuori di ogni immaginazione», che dispone di sofisticati strumenti «provenienti da servizi segreti stranieri», e ha uomini (più di 50 dice il messaggio) nei posti giusti, tanto da «poter rovesciare il Paese al momento opportuno», e comunque - minaccia il messaggio - ^Organizzazione» nell'arco del '95 darà dimostrazione della propria potenza. Il testo conclude segnalando un ordigno all'interno della redazione. L'allarme è il minimo che potesse scattare in una circostanza del genere. La sede, in via di Ripetta, in pieno centro, proprio alle spalle dell'ex palazzo del psi, è stata circondata. Sono arrivati agenti della Digos e artificieri. La redazione centrale è stata rigorosamente ispezionata così come quelle distaccate di Milano e Bologna: non sono state trovate né bombe né esplosivi di sorta, ma la consolazione era assai magra perché il sistema era assolutamente saltato, lavorare sarebbe stato impossibile. Prima ancora che i system manager tentassero di ripristinare l'efficienza della rete, gli inquirenti hanno disposto il blocco degli impianti risolvendosi poi, in serata, a portare via gli hard disk per lavorare su quelli alla ricerca di un appiglio per le indagini, i dischi fissi infatti potrebbero conservare traccia del terminale interno o del modem esterno serviti per accedere al sistema. L'AdnKronos utilizza lo stesso sistema Data-System delle altre agenzie. C'è da chiedersi allora perché, potendo violare una rete, la Falange non ha puntato a quella della maggiore agenzia, l'Ansa? Il fatto che si sia accanita contro l'Adn-Kronos avvalora l'ipotesi che per quella testata la Falange disponesse di una chiave d'accesso, fornita da un «traditore». Verso le 11 e 30 il direttore dell'agenzia Pippo Marra ha potuto mettere piede negli uffici insieme ad alcuni colleghi mentre il responsabile dei servizi di criminalità informatica della Polizia, Alessandro Pansa, era già al lavoro insieme al magistrato Pietro Saviotti titolare delle indagini sulla Falange. Alle 14,20 l'organizzazione terroristica è tornata a farsi viva con una telefonata alla redazione milanese dell'agenzia: «Allora, avete capito bene?» E ciò che lsi doveva capire era che non bisognava fare confusione tra «loro» e «quelli della Uno bianca». «La falange - racconta il redattore capo centrale Daniele Repetto - ha telefonato in agenzia negli ultimi tre anni non meno di un centinaio di volte. Ma non per questo si può dire che abbia un canale particolare con noi. Mi risulta che abbia fatto mille e cento rivendicazioni circa e si sia servita di tramiti diversi. L'episodio che ci riguarda è secondo me soprattutto da intendere come un messaggio trasversale: siamo entrati nel vostro sistema e possiamo entrare in quello di chiunque, del palaz¬ zo di Giustizia, o addirittura del Viminale». Sulla Falange Armata, ha detto il ministro Maroni «le indagini cominciano da oggi. Non mi posso fidare dei rapporti fatti dal Sisde di Malpica» e quanto al contenuto del messaggio non c'è da allarmarsi più di tanto: «Chi ha intenzione di fare veramente cose del genere non va a dirlo in giro». Concorda il giudice Saviotti: «l'episodio è grave ma non eccezionale. Da quando sono diffusi i sistemi telematici si sono verificati spesso episodi di pirateria attribuibili anche a balordi. Questo fatto in sé non dimostra nulla». Raffaello Masci «L'organizzazione è in grado di rovesciare il Paese» Annunciata anche una falsa bomba Il ministro Roberto Maroni con il direttore ed editore dell'AdnKronos Pippo Marra In alto un sistemista mostra il testo del messaggio

Persone citate: Alessandro Pansa, Daniele Repetto, Malpica, Maroni, Pietro Saviotti, Pippo Marra, Roberto Maroni, Saviotti

Luoghi citati: Bologna, Milano, Roma