Shopping di mezzanotte, a Londra si può di Fabio Galvano

Shopping di mezzanotte, a Londra si può La deregulation fa un altro passo: felici i clienti con troppi impegni diurni, un po' meno i commessi Shopping di mezzanotte, a Londra si può Rivoluzione nel commercio, negozi aperti (se si vuole) 24 ore su 24 LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE La spesa a mezzanotte? A Londra non è una novità, ma da ieri è anche legale. Di negozietti soprattutto indiani e pakistani aperti fino alle ore piccole, sia pure a rischio di una multa che di fatto nessuno si preoccupava più di esigere, la città è piena da vent'anni. Ma le nuove norme, entrate ieri in vigore, danno totale libertà d'orario anche ai giganti del dettaglio - i supermer: cati e i centri commerciali - che finora erano stati tenuti a bada da una legge vecchia di quasi mezzo secolo. Ne ha subito approfittato la Tower Records, aprendo a mezzanotte in punto il suo più importante negozio di dischi, quellì^situato a Piccadilly Circus: per vendere, a una lunga coda di fans, il nuovo disco dei Beatles che sta travolgendo l'Inghilterra dando nuova vita - dopo 24 anni - alla Beatle- mama. «Questo cambiamento - ha detto ieri il sottosegretario agli Interni Michael Forsyth tenendo a battesimo la piccola rivoluzione - darà maggior libertà ai piccoli negozi come ai supermercati, concedendo loro la massima elasticità e quindi l'opportunità di diventare il più redditizi possibile; ma soprattutto sarà di beneficio per i consumatori, che avranno maggiori scelte d'orario, anche in relazione ai loro impegni di lavoro». Che la nuova legge entri in vigore proprio nella rincorsa alle feste natalizie non è casuale: è questo, infatti, il periodo dell'anno in cui le norme precedenti andavano particolarmente strette ai negozianti. Finora i negozi potevano restare aperti, dal lunedì al sabato, fino alle 20; e in un giorno a scelta del negoziante fino alle 21. Erano già, con l'apertura attorno alle 9 e con l'orario continuato, orari più che lunghi. E' quin¬ di difficile che la nuova libertà d'orario porti immediatamente a sostanziali cambiamenti. Un recente sondaggio indica che applicando un orario più lungo i negozi inglesi possono aumentare del 20% il loro giro d'affari; ma è naturale domandarsi se quel benefico effetto non sia destinato a scomparire quando tutti i negozi potranno avere gli stessi orari d'apertura. Il passo veramente importante - l'apertura domenicale - era già stato compiuto nei mesi scorsi e all'atto pratico anche quella rivoluzione non è stata drastica come qualcuno aveva previsto. Aprire a ore notturne non sempre è giustificato, spiega l'associazione dei commercianti: i maggiori costi per il personale potrebbero dissipare un eventuale incremento degli utili. E poi i sindacati non sono entusiasti: dicono che i nuovi orari potrebbero significare anche giornate più lunghe per i lavora¬ tori e temono anche, soprattutto per le commesse, i pericoli di spostamenti fra casa e il posto di lavoro in orari poco raccomandabili dal punto di vista della sicurezza personale. Quello che si prevede, semmai, è che le grandi catene di supermercati introducano - dopo il rush natalizio - un regime di porte aperte fino a mezzanotte o all'una, ma limitato a un giorno la settimana: proprio per venire incontro a chi avesse seri problemi nelle altre ore del giorno. Resteranno quindi i piccoli negozietti del centro cittadino quelli che già sfidavano i rigori della legge - a beneficiare maggiormente di questa illimitata licenza di vendere. E resta, come simbolo, la pietra miliare che è stata collocata ieri: un altro passo sulla strada della deregulation che in Inghilterra ha già fatto passi da gigante. Fabio Galvano

Persone citate: Michael Forsyth, Tower

Luoghi citati: Inghilterra, Londra, Piccadilly Circus