Presa In «padrina» di Mosca di Cesare Martinetti

Delitti mascherati da operazioni patriottiche per la sua Georgia Delitti mascherati da operazioni patriottiche per la sua Georgia Presa In «padrina» di Mosca Diciotto omicidi su commissione MOSCA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Il padrino questa volta era una «padrina», con un arsenale nascosto nel salotto di casa, un'infinità di identità fasulle, un piccolo plotone di killer a disposizione e soprattutto un collegamento diretto con gli squadroni degli «Mkhedrioni», i cavalieri georgiani che fanno capo a Dzhaba Ioseliani, uno dei leader politici che sostengono il presidente della Georgia Shevardnadze. La polizia di Mosca l'ha arrestata in pieno centro, sulla bolshaja Ordynka, dopo averla tenuta d'occhio per alcuni mesi. A luglio, infatti, un killer solitario aveva sparato alcuni colpi contro la cinquantenne Madlena Zvorikina, presidente della società San Giorgio. Lievemente ferita, la donna è rimasta in ospedale alcuni giorni; l'attentatore, arrostato, ha spiegato tutto con una banale lite d'affari. Ma le indagini hanno trasformato Madlena Zvorikina da vittima in sospettata. Nota anche con i nomi di Berdzenishvili, Matiashvili e Rogaciova, Madlena e risultata essere una dei comandanti degli «Mkhedrioni» della regione di Kakhetia, che hanno preso parte al conflitto armato tra georgiani e abkhazi e che costituiscono l'esercito priva¬ to di Ioseliani, drammaturgo ed ex detenuto, «ladro in legge» (la casta a cui appartengono i vecchi leader del mondo criminale), capo tribù e leader politico della nuova Georgia dell'ex ministro degli Esteri della perestrojka. E' risultato che gli «Mkhedrioni» non operavano soltanto in Georgia. I commandos avevano sviluppato un'intensa attività anche a Mosca e regione, a Nizhnij Novgorod e nei dintorni di Kaluga. Erano specializzati in sequestri di connazionali ricchi e chiedevano grosse somme (almeno 100 mila dollari) di riscatto ai parenti. L'estorsione era mascherata da slogan patriottici: le somme astronomiche, secondo quanto dicevano i commandos, veni- vano poi inviate in Georgia per i bisogni della patria. Secondo i dati della milizia, la signora Zvorikina è coinvolta anche in diciotto omicidi su commissione, dei quali sarebbe la mandante. Da luglio a ottobre la milizia ha arrestato il gruppo di fuoco sospettato di aver commesso i diciotto delitti. La banda, composta da circa quattordici persone, era diretta dalla Zvorikina e da suo marito, Aleksandr Roshin. Quest'ultimo, noto anche come Morozov, Matiashvili e Privalov, ha diversi precedenti penali. Anche gli utili di questi delitti a pagamento erano destinati a sovvenzionare gli «Mkhedrioni» e dunque mascherati da operazioni patriottiche. E sembra che la banda abbia partecipato anche a una serie di scontri armati nella capitale, dove controllava il business delle automobili (rubate) nella parte Ovest di Mosca. La concorrenza con un gruppo di ucraini di Leopoli è stata risolta secondo le migliori tradizioni georgiane. Il commando è entrato nell'appartamento occupato dai concorrenti e ha fatto fuoco con i kalashnikov: sette morti più il cane rottweiler che doveva difenderli. Cesare Martinetti Madlena era legata agli «squadroni» di Ioseliani, leader vicino a Shevardnadze La polizia russa ha decapitato una banda di spietati killer

Persone citate: Aleksandr Roshin, Dzhaba Ioseliani, Ioseliani, Morozov, Shevardnadze

Luoghi citati: Georgia, Georgia Shevardnadze, Mosca